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POZZUOLI/ Nuova Giunta, Figliolia & C. contro tutti «Logiche spartitorie. Rientrati i “pentiti”»

POZZUOLI/ Nuova Giunta, Figliolia & C. contro tutti «Logiche spartitorie. Rientrati i “pentiti”»
  • Pubblicato5 Novembre 2025

POZZUOLI – «In una città che ha disperatamente bisogno di discutere di futuro e servizi, ci spiace trovarci a commentare l’ennesima operazione di sopravvivenza politica dell’amministrazione a guida Manzoni. Al terzo rimpasto in tre anni e mezzo, si ripropongono le medesime logiche spartitorie, travestite dalla necessità di restituire slancio e competenza all’azione amministrativa.» È quanto fanno sapere i consiglieri di opposizione Marzia Del Vaglio, Guido Iasiello e Vincenzo Figliolia.

“I FIGLI DI” – «Lasciano coloro che, dopo essere stati parti integrante del disastro degli ultimi tre anni, provano a ripulirsi di qualsiasi responsabilità. Rientrano i “pentiti”, – aggiungono i tre, facendo chiaro riferimento a Pastore e agli assessori dimissionari – non si comprende sulla scorta di quale ragionamento. Infine, il Sindaco – senza nemmeno spendere una parola sulle ragioni dell’ennesima giravolta – apre all’ingresso in Giunta di “figli di”, personalità che hanno già fortemente inciso sul destino della città. Cambiano gli uomini e le donne, ma non sembrano cambiare le logiche ispiratrici della nuova giunta: prosegue la mera conta numerica dei destini personali di chi siede su quelle poltrone, senza che questo si traduca in fatti, programmi, visione, progettualità. La “fine” della consiliatura come unico fine: un dramma, per una città che poteva avere l’ambizione di giocare un ruolo fondamentale nel panorama del Sud Italia (politico e non solo).»

L’ALTERNATIVA – «È evidente – concludono Del Vaglio, Iasiello e Figliolia – che Manzoni ed i suoi sostenitori non vivono i problemi della città. Pozzuoli è abbandonata a sé stessa, mentre bradisismo, trasporti, viabilità, scuola e cultura marciscono nell’incuria generalizzata e nei rifiuti (soprattutto dopo l’annullamento, da parte di ANAC del bando per la raccolta dei rifiuti). Tocca rimboccarsi le maniche e provare a costruire l’alternativa: una fase nuova, che rimetta al centro la città e i suoi problemi. Lo faremo con un dibattito, anche duro, sul futuro che pretendiamo per la città e per i nostri figli, e tutti saranno chiamati a prenderne parte.»