Close
Pozzuoli Primo Piano

Fedeli contro il sacerdote di una chiesa di Pozzuoli «Stravolta la nostra comunità»

Fedeli contro il sacerdote di una chiesa di Pozzuoli «Stravolta la nostra comunità»
  • Pubblicato31 Maggio 2025

POZZUOLI – Riceviamo e pubblichiamo: «All’Attenzione del Direttore del giornale. Le scriviamo come semplici fedeli delusi, con la speranza che questa nostra lettera aperta possa trovare spazio nel vostro giornale online e far arrivare la nostra voce anche ai vertici della Curia. Da novembre scorso, con l’arrivo del nuovo sacerdote nella parrocchia del SS. Salvatore del rione Gescal – Sotto il Monte, la nostra comunità parrocchiale è stata stravolta. In pochi mesi abbiamo vissuto una serie di cambiamenti improvvisi e dolorosi, accompagnati da atteggiamenti che abbiamo percepito come arroganti, freddi e autoritari. Chi vive da sempre il rione sa quanto la parrocchia sia sempre stata un punto di riferimento, un luogo di fede ma anche di unione, di ascolto, di famiglia. Oggi, questa identità sembra smarrita. Tra le tantissime modifiche che ci hanno profondamente colpito, segnaliamo:

• La sospensione del tradizionale suono delle campane alle ore 7.00 e 19.00, che da sempre segnava l’inizio e la fine della giornata per noi abitanti. Ora suonano alle 8.00 e 20.00, senza alcuna spiegazione o coinvolgimento della comunità.

• Le messe feriali ridotte drasticamente: da celebrazioni quotidiane si è passati a due soli giorni (martedì e giovedì), oltre al fine settimana. La domenica, da due messe (ore 9.00 e 11.00), siamo passati ad una sola alle 11.00.

Il risultato? La chiesa è sempre più vuota.

• Assenza totale della tradizione nelle festività: a Pasqua non è stata svolta la Via Crucis il venerdì santo nella Parrocchia e nel rione, le benedizioni delle case sono state affidate ad altri sacerdoti. Tutto questo ci ha lasciati smarriti. 

• Il distacco del sacerdote, che non apre personalmente la parrocchia, lasciando questa responsabilità a volontari, pur abitando nella casa canonica. Le chiavi sono in mano a diverse persone, generando una gestione che sa più di autogestione che di guida pastorale.

• Un modo di relazionarsi distante e poco empatico, che scoraggia ogni tentativo di dialogo da parte dei fedeli. Chi ha provato ad avvicinarsi è rimasto deluso dalle risposte fredde e poco accoglienti. 

La nostra comunità era viva, unita, partecipe. Oggi ci sentiamo disorientati, tristi, messi da parte. Non chiediamo miracoli, ma almeno rispetto per la nostra storia, per la nostra fede e per le nostre tradizioni.

Ricordiamo le parole di Gesù, che ci ha insegnato ad accogliere, ascoltare, camminare insieme. In questo momento, invece, ci sembra di vivere l’opposto.

Speriamo che questa nostra voce non cada nel vuoto, ma possa essere ascoltata da chi ha il compito e il dovere di vigilare e guidare. Perché una parrocchia senza comunità è solo un edificio vuoto.»

Con rispetto e dolore,
i fedeli delusi della Parrocchia SS. Salvatore – Rione Gescal – Sotto il Monte