Estorsioni, armi e droga: sei arresti tra Pozzuoli e Quarto, smantellato il clan de “Gli amici del Bivio” – I NOMI E LE FOTO

QUARTO/POZZUOLI – Una tanica piena di benzina messa davanti all’ingresso di un negozio nel quartiere di Monterusciello e un foglio bianco con su scritto «Mettiti apposto con gli amici di Pozzuoli, sai già a chi se no boom». Così “Gli amici del Bivio”, l’ala quartese dei Longobardi-Cerrone-Beneduce, terrorizzava commercianti e imprenditori costringendoli a pagare il pizzo per evitare di “saltare in aria” o vedere la propria attività “distrutta dalle fiamme”. Clan che aveva messo le mani anche su Monterusciello, Toiano e più in generale sulla città di Pozzuoli controllando il traffico di sostanze stupefacenti, le piazze di spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana, le estorsioni a piccoli commercianti, imprenditori e a ditte affidatarie di appalti pubblici e privati. Soldi che finivano nelle casse del clan e reinvestiti in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie, commerciali e per il sostentamento dei detenuti e dei parenti degli affiliati. Un sistema camorristico che all’alba di questa mattina (7 maggio 2025) è stato smantellato dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Pozzuoli che hanno arrestato sei persone, tra Pozzuoli e Quarto, in seguito a un decreto di fermo emesso dalla DDA di Napoli a firma del sostituto procuratore Ida Frongillo.
I NOMI – A capo del sodalizio criminale c’era il ras di Quarto Alessandro Iannone, 48 anni detto “nas e cane”. Insieme a lui sono stati arrestati Giosuè Caianiello, 29 anni; Enrico Cavallo, 52 anni; Rosario Ferro, 21 anni (difeso dall’avvocato Luca Gili); Francesco Di Gennaro, 27 anni; Marco Vaccaro, 24 anni (difeso dall’avvocato Amerigo Russo). Sono tutti accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo quanto ricostruito dalle indagini Iannone si occupava, prevalentemente, della gestione delle estorsioni e della droga. Attività eseguite da suoi due fedelissimi: Giosuè Caianiello e Francesco Di Gennaro che avrebbero messo in atto una serie di tentativi di estorsione ai danni di attività commerciali e imprenditoriali a Monterusciello, via Campana e Quarto. Oltre al pizzo il clan gestiva il business della droga imponendo la propria forza attraverso l’uso di armi, spedizioni punitive e pestaggi.
LE PERQUISIZIONI – Oltre agli arresti i carabinieri, con il supporto di unità cinofile, hanno condotto numerose perquisizioni in diverse abitazioni tra cui via Cuccaro e via Croci a Quarto, in via Trepiccioni a Pozzuoli e in via Signorelli a Lago Patria e a Marano. Tre persone sono indagate invece per favoreggiamento. I sei arrestati sono stati tutti trasferiti nel carcere di Secondigliano.
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