Ragazzino accoltellato a Quarto, la disperazione del padre: «Mio figlio già pestato pochi mesi fa. E’ un incubo»

QUARTO – «Non è facile subire e archiviare poi, situazioni così forti (non è la prima per noi), credeteci non è facile. Raffaele sta bene, ma poteva andare peggio. Lui è un ragazzino forte, per bene, educato, gioioso, altruista, esuberante a tratti anche eccentrico, non è giusto che ancora una volta abbia dovuto subire un aggressione con accoltellamento dallo stesso ragazzo che insieme ad altri tre l’ha già aggredito è pestato pochi mesi fa, non è giusto». E’ questo lo sfogo di Agostino, il padre del 14enne accoltellato ieri in Corso Italia a Quarto, da due minori di 14 e 16 anni che sono stati fermati dai carabinieri dopo l’aggressione.
IL RACCONTO – «È fuggito con la bici, l’hanno inseguito con lo scooter e bloccato al Corso Italia, in pieno centro abitato, aggredito verbalmente e poi fisicamente – racconta quei momenti Agostino, che già in passato aveva denunciato aggressioni ai danni del figlio – Siete la feccia umana. Questa situazione non è più sostenibile, lo Stato deve prendere provvedimenti, la politica locale deve attivarsi e pretendere che il Prefetto e la magistratura facciano il loro intervento, è inammissibile che ragazzi di 13/17 anni passeggino armati terrorizzando i loro coetanei. Stiamo crescendo dei delinquenti, non possiamo girarci e far finta di niente, non va bene, noi non abbiamo i mezzi per affrontarli c’è bisogno della giustizia, facciamo vedere e capire cosa vuole dire legalità. Altrimenti si rischia che ognuno poi si fa giustizia da sé che non è la cosa giusta!». Il padre della vittima ha poi chiesto al sindaco di Quarto di convocare un consiglio comunale sulla sicurezza e ha ringraziato i carabinieri della Tenenza di Quarto per aver chiuso subito il cerchio intorno alla vicenda fermando gli autori dell’accoltellamento.