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«51 anni dopo, vi racconto la storia del Rione Terra…»

«51 anni dopo, vi racconto la storia del Rione Terra…»
  • Pubblicato17 Luglio 2022

POZZUOLI – «Vi racconto una storia. Cinquantuno, questi sono gli anni trascorsi da quando il comune di Pozzuoli è diventato l’unico proprietario dello sgomberato ed antico Rione Terra. Dopo l’evacuazione forzata dei suoi 3000 abitanti avvenuta il 2 marzo 1970, serpeggiava la voce di una speculazione edilizia sul rione. Dello sgombero e della speculazione, potremmo parlare fino a Natale. Comunque, per contrastare questi ipotetici accadimenti, il Parlamento approvò una “legge speciale per Pozzuoli”, il 19 luglio 1971. Tra i vari articoli, si diceva che il comune di Pozzuoli sarebbe diventato “proprietario” del bene inalienabile ed indisponibile, ovvero che non si poteva vendere od altro. Nella legge, si prevedeva anche l’istituzione di un centro studi per lo studio del bradisismo. Dunque , il comune diventava “proprietario” di palazzi, dove i “legittimi” proprietari non avevano mai visto una lira dell’esproprio, situazione poi sanata solo pochi anni fa. Raccontare poi le vicende che hanno interessato il rione dagli inizi del ’70 al 1992 è un’ardua impresa: saccheggi, vandalismo, ruberie, crolli, delle 100 famiglie abusive che vi risiedevano fino al 1980. E anche qui si potrebbe parlare sempre fino a Natale, ma, dell’anno prossimo. Poi, dopo 22 anni di abbandono, il 10 gennaio 1992, con una cerimonia su un palco della ex via Pesterola, la Regione Campania affida ad un consorzio di 17 imprese l’avvio dei lavori con lo stanziamento di vari miliardi che si aggiungevano agli altri miliardi della “legge speciale”ì. I lavori prendono inizio con alti e bassi, scioperi, scavi archeologici, fondi, burocrazia, competenze. Le solite cose che ben conosciamo fino a quando il comune decide di emanare un “bando internazionale” per la gestione unica della zona attualmente restaurata, e di questo se ne è parlato abbondantemente. Resta l’altra parte del rione ancora cantierabile, di cui non conosciamo i tempi di consegna, ovvero dell’ultimazione del restauro. Resta il fatto che è trascorso mezzo secolo, a giorni, che il comune di Pozzuoli è proprietario dei due ettari e mezzo di storia. Sarebbe interessante, entro la fine di quest’anno , organizzare (da parte del comune) un incontro pubblico con la cittadinanza, per illustrare il Rione Terra di ieri, di oggi e il domani di quello scoglio tufaceo che non si sa se amare o odiare.»

Antonio Isabettini