Close
In Evidenza Quarto

QUARTO/ Rifiuti, raccolta lenta e degrado in città: cresce l’esasperazione dei cittadini

QUARTO/ Rifiuti, raccolta lenta e degrado in città: cresce l’esasperazione dei cittadini
  • Pubblicato11 Agosto 2019

QUARTO – La raccolta dei rifiuti procede a rilento su tutto il territorio di Quarto. E l’esasperazione dei residenti aumenta ogni giorno di più. I sacchetti riversati a terra e la rabbia della popolazione rendono, infatti, quest’estate ancor più incandescente. La crisi, che coinvolge Napoli e tutta la provincia, nasce a causa della saturazione degli stir (gli stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti ndr) che sono pieni e costringono i camion delle aziende comunali a lunghe attese con i rifiuti nel cassone.

LO SCONTRO – In queste giornate il clima politico non è dei migliori e la tensione si può tagliare a fette. Gli attacchi arrivano anche dai banchi del Consiglio comunale. «A settembre, com’è ormai noto, verrà chiuso per manutenzione il termovalorizzatore di Acerra e noi cittadini ci ritroveremo tutti a convivere con l’emergenza rifiuti – tuona Rosa Capuozzo, consigliere di minoranza –  . Un’emergenza che a Quarto sembrerebbe stata anticipata da alcuni mesi. Da mesi infatti la raccolta avviene a intervalli poco regolari. Abbiamo fatto accesso agli atti perché noi cittadini abbiamo il diritto di sapere questa amministrazione come si sta muovendo e come avrà intenzione di fronteggiare il problema quando poi l’emergenza entrerà entrerà nel vivo». Dal Comune, intanto, si prova a fare chiarezza. «Stiamo facendo i salti mortali. Ci sono ritardi nella raccolta perché i camion dei rifiuti sono in coda allo Stir. In questo fine settimana la situazione potrebbe iniziare a sbloccarsi», dichiara il vicesindaco Peppe Martusciello. «Come amministrazione abbiamo dato il primo segnale diminuendo la Tari, ma abbiamo chiesto collaborazione ai cittadini perché per abbassare i costi dei conferimenti bisogna produrre meno rifiuti. A dirlo è la Comunità Europea e le nostre percentuali dicono che ancora non differenziamo bene», aggiunge il ‘secondo uomo’ della giunta Sabino. Il lavoro, intanto, è febbrile perché bisogna arrivare pronti al primo settembre quando chiuderà per manutenzione e per un mese l’inceneritore di Acerra. La Regione sta monitorando il lavoro dei Comuni di tutta la regione per l’allestimento di aree di stoccaggio temporaneo: il vicepresidente Fulvio Bonavitacola ha convocato una riunione con le cinque società provinciali di raccolta e i sette enti d’ambito per definire il programma degli interventi per lo stop di Acerra.