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POZZUOLI/ Lavoro nero, Sinistra Italiana chiede l’Osservatorio comunale

POZZUOLI/ Lavoro nero, Sinistra Italiana chiede l’Osservatorio comunale
  • Pubblicato27 Settembre 2018
POZZUOLI – Lavoro nero, Sinistra Italiana in pressing sull’amministrazione comunale di Pozzuoli: chiesta a gran voce l’istituzione di un Osservatorio comunale. Il 12 agosto 2018 è entrato in vigore il decreto legge 12 luglio 2018, numero 87, meglio conosciuto come “Decreto Dignità”. Tale decreto, a detta del legislatore, è volto a salvaguardare la dignità dei lavoratori e delle imprese e si pone di contrastare il fenomeno del precariato. «Tuttavia, considerato che tali modifiche non potranno essere attuate fino al 30 ottobre 2018 e a distanza di poco più di un mese dall’entrata in vigore del Decreto Dignità, nei luoghi di lavoro si avverte un clima di grande preoccupazione e agitazione. L’aumento dei costi a carico dell’impresa per i contratti a tempo determinato, soprattutto nella piccola e media impresa, pare stia producendo l’effetto contrario: tra un contratto a tempo determinato più costoso con durata massima di 12 mesi in assenza di causale e un contratto a tempo indeterminato con relativi bonus previsti per le assunzioni di under 35 e l’esonero del 50% dei contributi previdenziali per un massimo di tre anni (come previsto nel Jobs Act), alcune imprese preferiscono interrompere il rapporti di lavoro a termine o in determinati casi a continuare un rapporto lavorativo con i propri dipendenti in maniera non regolare senza alcuna forma contrattuale (lavoro nero)», si legge in una nota che porta in calce il nome di Stefano Ioffredo, segretario di Sinistra Italiana di Pozzuoli.
LA LETTERA IN COMUNE – Protocollata, l’altra mattina, una lettera al Comune per istituire nuovamente l’Osservatorio Comunale per il contrasto e l’emersione del lavoro non regolare. «Ogni comunità in quanto parte fondante dello Stato è tenuta, nelle forme e con gli strumenti concessi dalla legge, a dare il proprio contributo per arginare un fenomeno che ormai si impone come una nuova forma di ‘schiavismo’ e che influisce negativamente sulla crescita economica, culturale e sociale dei territori. Per combattere il precariato riteniamo siano necessarie azioni più coraggiose e incisive di quelle messe in campo dal Governo Conte, che diano maggiori sicurezza e dignità ai lavoratori e che nello stesso tempo non destabilizzino ulteriormente le piccole e medie imprese», continua la nota.