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Da luglio tagli alle corse della Cumana: il presidente dell’Eav scrive al Ministro

Da luglio tagli alle corse della Cumana: il presidente dell’Eav scrive al Ministro
  • Pubblicato3 Giugno 2019
Il ministro Toninelli

POZZUOLI – «Dal primo luglio rischiano di restare a piedi trentamila pendolari di Eav su Cumana e Circumvesuviana». A scriverlo in una lettera, indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, è il presidente della holding dei trasporti della Regione, Umberto De Gregorio. Nella missiva viene richiesto un provvedimento legislativo che possa servire a rinviare il passaggio di competenze dal ministero all’Agenzia ferroviaria per la sicurezza delle linee regionali Eav, previsto a partire dal prossimo primo luglio. «Temiamo infatti che tale passaggio imporrà sulle nostre linee un limite di velocità a 50 all’ora (dagli attuali 70/90), il che determinerebbe un taglio delle nostre corse di circa un terzo. Per andare da Napoli a Sorrento, ad esempio, si passerebbe da 1,08 minuti a 1,40 minuti circa. Le nostre linee trasportano oltre 100mila pendolari al giorno. Purtroppo il taglio delle corse stimiamo porterebbe ad una riduzione di passeggeri di circa il 30 per cento, con la conseguenza di avere in auto private o su bus circa 30-40 mila pendolari in più ogni giorno. Tutto ciò aumenterebbe il rischio di incidenti in valore assoluto. Difatti è noto che il rischio nel trasporto su gomma è molto più elevato che su quello su ferro», scrive il presidente dell’Eav.

L’APPELLO – De Gregorio sostiene che spostare 30mila persone al giorno su strade ‘ingolfate’ possa rappresentare un pericolo: «Il rischio di incidenti sulle strade, rapportato al numero degli utenti, è cento volte superiore a quello su ferro. Le nostre ferrovie sono certamente da ammodernare in termini tecnologici. Ma la sicurezza delle linee è dimostrata dalle statistiche degli incidenti che hanno causato morti o feriti gravi: si contano sulle punte di un dito negli ultimi vent’anni, pur avendo trasportato oltre un miliardo di persone. Le statistiche ci confortano che il rischio è quello medio delle ferrovie italiane, tra le più sicure al mondo. Eav appena tre anni fa era sull’orlo del fallimento. Oggi ha risanato il bilancio, produce utili, ha programmato assunzioni, investimenti in infrastrutture ed in materiale rotabile. Gli investimenti sulla sicurezza necessari per essere rispettosi della normativa Ansf sono già programmati e verranno realizzati n«el corso dei prossimi tre anni». Da qui l’appello al ministro Toninelli di valutare una proroga congrua del passaggio di competenza dal Ministero ad Ansf o adeguate norme transitorie che non penalizzino i pendolari e non compromettano anche il progetto complessivo di sviluppo. Le norme Ansf rischiano – a detta del presidente della holding dei trasporti – di causare un impatto traumatico per Eav che porterebbe, oltre alla riduzione dei passeggeri, ad un taglio dei ricavi da traffico, a problemi nella circolazione del materiale rotabile, ad inficiare l’equilibrio di bilancio e la possibilità di assumere le 350 persone già previste per fine 2019.