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Spiagge libere chiuse, Legambiente contro i sindaci di Pozzuoli e Bacoli

Spiagge libere chiuse, Legambiente contro i sindaci di Pozzuoli e Bacoli
  • Pubblicato31 Maggio 2020

POZZUOLI – Legambiente contro la decisione dei sindaci di chiudere le spiagge libere. L’associazione ambientalista con una nota ha stigmatizzato le ordinanze messe in atto da Vincenzo Figliolia e Josi Della Ragione che nell’area flegrea hanno chiuso gli arenili liberi di Pozzuoli e Bacoli “Le spiagge libere sono beni comuni preziosi e vanno valorizzate e gestite, non chiuse. Le ordinanze sindacali sulla ‘non gestione’ delle spiagge libere sono le più stravaganti. Si chiudono alcuni tratti di spiaggia libera senza spiegazioni nel breve o lungo periodo, vengono affidati ai privati per permettere di attrezzare lo stesso numero di ombrelloni dello scorso anno nel rispetto delle distanze, tutto questo con ordinanze ad hoc e senza piani di gestione necessari come viene definito nell’ordinanza regionale” – sottolinea in una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania.

I DISAGI“Partendo da un dato campano che nel 2019 ha visto complessivamente una stima in cui le concessioni superano il 67% di occupazione delle spiagge campane. -aggiunge Imparato- Ciò significa che solo il 33% del litorale è ‘free’. Oggi, dopo 2 mesi di lockdown, con una crisi economica e sociale, la chiusura delle spiagge libere, già limitate, è una scelta assurda, una vera resa, una dichiarazione esplicita dell’incapacità del pubblico di gestire il bene comune. Queste ordinanze sono atti che provocano una gravissima disparità di diritti fra la popolazione accentuando il divario sociale tra chi potrà permettersi di pagare per l’accesso al mare e chi no. Riteniamo, invece, che questa situazione possa diventare una straordinaria occasione proprio per ristabilire la naturale connessione fra le amministrazioni locali e i cittadini nella gestione del bene comune. È questo il momento perché i Comuni per garantire a tutti il vero diritto alla salute che significa anche fruizione libera della natura e della socialità valorizzino tutti i luoghi ‘negati’ del proprio territorio troppo spesso dimenticati e abbandonati a una fruizione anarchica o aperti solo per pulizie estemporanee”, conclude la presidente di Legambiente Campania