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Sgominarono banda di estorsori del clan, encomio per i carabinieri di Pozzuoli

Sgominarono banda di estorsori del clan, encomio per i carabinieri di Pozzuoli
  • Pubblicato23 Giugno 2016
La Compagnia Carabinieri di Pozzuoli
La Compagnia Carabinieri di Pozzuoli

POZZUOLI – Grazie alle loro indagini venne sgominata un’organizzazione dedita alle estorsioni e rapine. Ed ora hanno ricevuto un encomio assieme ad altri colleghi che operano nel resto della regione. Il riconoscimento è andato al comandante della Compagna Carabinieri di Pozzuoli, il Capitano Elio Norino. Assieme a lui, hanno ricevuto l’encomio anche il Capitano Gianfranco Galletta, il Luogotenente Alessandro Cannolicchio, il Maresciallo A.s.UPS Euro Marino Longhi, il Maresciallo A.s.UPS Raffaele Martucci, il Maresciallo Capo Vinicio Mariani, il Maresciallo Capo Ciro Di Donna, al Maresciallo Ord. Stefano Gagliardi, il Maresciallo Gennaro Somma, il Brigadiere Capo Domenico Brescia, il Brigadiere Capo Vincenzo Lecce e il Brigadiere Gianni Pagliaroli.

Fanfara dei Carabinieri Pozzuoli (130)
Il capitano dei carabinieri Elio Norino

RICONOSCIMENTO DAL GENERALE DI BRIGATA – La consegna dell’encomio si è svolta nella caserma Salvo D’Acquisto, sede del Comando Legione carabinieri Campania. A consegnare il riconoscimento, il comandante Generale di Brigata Gianfranco Cavallo.  Furono in tutto 16 gli arresti compiuti al termine delle indagini, in diverse operazioni a partire dall’ottobre del 2014. A finire in manette, durante il primo blitz, furono Napoleone Del Sole, Biagio Loffredo, Ciro Scognamiglio, Vincenzo Mellone, Umberto Reazione, Massimo Migliorato e Giovanni De Felice.

Fanfara dei Carabinieri Pozzuoli (65)
Il capitano Gianfranco Galletta

ARRESTI E SEQUESTRI – Erano tutti destinatari di un decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli. I reati a loro contestati erano tutti aggravati dalla finalità mafiosa. In particolare, agli arrestati venne contestata l’appartenenza al clan Longobardi-Beneduce. Negozianti, piccoli imprenditori e persino un disoccupato tra le loro vittime. Nel corso delle perquisizioni vennero anche rinvenuti un fucile a pompa, decine di proiettili e un giubbotto antiproiettile. Le indagini successive portarono a nuovi arresti e sequestri.