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“Scuola di Cuma: quante bugie ancora?” Genitori contro il sindaco di Bacoli

“Scuola di Cuma: quante bugie ancora?” Genitori contro il sindaco di Bacoli
  • Pubblicato3 Marzo 2016

via CumaBACOLI – Volantini indirizzati ai membri del Consiglio Comunale tutto sono stati distribuiti ieri sera, mercoledì 2 marzo, ad apertura della riunione del parlamentino civico, svoltasi presso l’Istituto Gramsci di Cappella. Fautori di questo messaggio, alcuni genitori degli alunni del plesso che ospita studenti della scuola primaria e dell’infanzia. L’edificio scolastico è inagibile dal febbraio scorso perché interessato da un progetto di messa in sicurezza e riqualificazione che vede coinvolte, oltre al plesso di Via Cuma 167, anche le scuole medie “Plinio Il Vecchio” e “Gramsci”.

volantinoIL VOLANTINO – «Scuola di Cuma: quante bugie ancora?» titola il foglio distribuito, riportando il testo integrale di un avviso pubblico a firma del Sindaco Josi Gerardo Della Ragione e rivolto all’utenza scolastica di Cuma con cui mesi fa veniva comunicato ai genitori che i lavori sarebbero stati ultimati «entro il mese di dicembre così come previsto da contratto». Tuttavia, ad oggi, della riapertura dei cancelli, neppure l’ombra. La scuola continua ad essere chiusa ed i bambini costretti a fare lezione e mensa nelle strutture dell’ex archivio comunale.

josiIL PROGETTO – I lavori rientrano nel progetto di “Messa in sicurezza degli edifici scolastici Plinio il Vecchio, A. Gramsci, 167 Cuma” per il quale è stata investita una somma complessiva di 2.353.847,59 euro. Le opere fanno parte del “Programma Operativo Campania FESR 2007/2013 – Ambito Lavori Pubblici Messa in sicurezza edifici pubblici e scuole”. Si tratta di fondi residui della Comunità Europea a cui il Comune di Bacoli ha avuto accesso dopo l’approvazione di un progetto mediante bando pubblico. Soldi che la precedente Amministrazione Schiano aveva deciso di destinare interamente alla messa in sicurezza e al restyling delle scuole “Antonio Gramsci” di Cappella, “Plinio il Vecchio” e “Cuma 167” di Fusaro e Cuma.