Ritardi dopo le scosse a Pozzuoli, il ministro rivela «Dal territorio pressioni per non dichiarare lo stato di emergenza»

POZZUOLI – Agenti di Polizia Municipale in strada dopo quasi un’ora, strade e vie di fuga paralizzate dal traffico, volontari della Protezione Civile in azione solo nel primo pomeriggio, almeno due ore dopo la forte scossa e gente impaurita in strada senza assistenza. Lo sciame sismico di due giorni fa ha colto alla sprovvista la macchina dell’assistenza alla cittadinanza. Un tema affrontato anche dal Ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci che ha rivelato i motivi per cui finora non è stato dichiarato lo stato di emergenza, condizione che avrebbe agevolato i processi per l’assistenza alla popolazione. Tra questi ci sarebbero “pressioni” arrivate dal territorio flegreo per “salvaguardare” la stagione estiva. «Questa catena che da Roma arriva fino a Bacoli, Pozzuoli e Napoli prevede diverse istituzioni, ognuna delle quali è chiamata a svolgere determinati compiti, – ha spiegato Musumeci durante un’intervista a Rai News 24 – Non c’è impreparazione nello scenario generale, il problema è che le aree di accoglienza devono essere sempre pronte e allestite oppure bisogna aspettare la scossa per poterle predisporre in un’ora o due ore? Le aree di raccolta devono essere sempre pronte o dobbiamo aspettare che venga la scossa?»
IMPREPARAZIONE – Il Ministro Musumeci che alla domanda sulla “impreparazione dopo la forte scossa di marzo affermò che “le tende bisogna averle sempre” a Rai News 24 ha aggiunto «Ogni istituzione ha un compito, la predisposizione delle aree spetta ai comuni. Poi arrivano dal territorio sollecitazioni, lettere, per dire “per favore abbassate il profilo perchè siamo alla vigilia di una stagione turistica”. Io debbo dirle queste cose, perché non può essere imputabile sempre alla politica.»
LE PRESSIONI – «Lo stato di emergenza – ha detto il Ministro – si voleva evitare perché la notizia avrebbe potuto creare allarme, anche per quanto riguarda il flusso turistico. Quando dichiarato ora comporterà un quadro normativo straordinario rispetto all’ordinario che consentirà di poter operare con maggiore celerità. Se non è stato dichiarato finora non è in relazione della gravità degli eventi, il tema serio è che finora si è voluto evitare. Questa volta è lo stato centrale che lo vuole» Infine alla domanda della giornalista “Ma dov’è che ha incontrato resistenze?” Musumeci ha risposto: «Non glielo dirò nemmeno sotto tortura».