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QUARTO/ Nomine e candidature: ecco il diktat interno per il sindaco Sabino

QUARTO/ Nomine e candidature: ecco il diktat interno per il sindaco Sabino
  • Pubblicato26 Settembre 2018

QUARTO – Eccolo il documento che proverebbe l’attuale momento di impasse della maggioranza. A firmarlo è chi ne fa parte e cioè la lista Movimento Flegreo che, forte dei suoi cinque consiglieri, ha fatto chiare richieste ai Democratici in Camino, prima forza in consiglio comunale e diretta espressione del sindaco Antonio Sabino.

LA PROPOSTA “OLTRAGGIOSA” – In ballo ci sono nomine, assessorati e persino candidature per la Città Metropolitana. Secondo quanto sostiene il Movimento, alla richiesta di ottenere la presidenza del consiglio, sarebbe arrivata una controproposta giudicata “oltraggiosa”: quella di scegliere tra i cinque consiglieri eletti a Quarto qualcuno da proporre per la ex Provincia. Nulla da fare, proposta rimandata al mittente con la rivendicazione dello scranno più alto dell’emiciclo di piazzale Europa da parte del Movimento. Non solo. Oltre alla presidenza del consiglio, i firmatari del documento chiedono la presidenza di una commissione consiliare e che tutti i consiglieri facciano parte di due commissioni contemporaneamente.

DIKTAT AL SINDACO – «Tale richiesta può venire meno solo con la totale soddisfazione di una delle due irremovibili richieste» si legge in quello che ha tutto il sapore di un diktat per il primo cittadino. Di seguito ecco quanto chiesto nel primo caso: nome del presidente del consiglio scelto tra i Democratici ma con l’avallo totale del Movimento Flegreo; sottrarre al sindaco e facendola propria la delega all’Urbanistica; doppie presenza nelle commissioni nonché presidenza delle stesse; candidatura di un rappresentante del Movimento alla Città Metropolitana. Seconda richiesta, un po’ più limata rispetto alla precedente: assessorato all’Urbanistica, candidatura alla ex Provincia, doppie presenze nelle commissioni e presidenza di almeno tre di queste ultime.

TRE MESI DI “TRATTATIVE” – Dunque, le difficoltà di Sabino a trovare la quadra per la formazione delle commissioni e per la nomina del presidente dell’assise, sarebbero confermate da questo documento. Un atto del tutto lecito in politica, sia chiaro, ma che ci si aspetterebbe pochi giorni dopo una vittoria elettorale. E non certo dopo oltre tre mesi da quel 14 giugno.