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Puteolani morti in Albania: svolta l’autopsia, i funerali a Monterusciello. Sulla quella strada uccisa un’altra italiana

Puteolani morti in Albania: svolta l’autopsia, i funerali a Monterusciello. Sulla quella strada uccisa un’altra italiana
  • Pubblicato26 Agosto 2023

POZZUOLI – Ieri mattina, presso il centro di medicina legale di Tirana, è stata effettuata l’autopsia sulle salme di Vincenzo Tizzano e Domenico Gritto. Nella capitale albanese sono giunti i familiari dei due puteolani morti assistiti da un avvocato albanese e dai rappresentanti dell’ambasciata italiana. L’esame irripetibile ha confermato la morte avvenuta in seguito alle profonde ferite riportate nell’impatto tra la motocicletta Honda sulla quale viaggiavano e l’auto del minore, figlio di un imprenditore impegnato nel noleggio e vendita di auto, che subito dopo il tragico incidente è stato arrestato dalla polizia. Il rientro delle salme, per un problema burocratico, è previsto tra martedì e mercoledì al porto di Bari. Successivamente saranno trasferite a Pozzuoli per i funerali che saranno celebrati nel quartiere di Monterusciello. Intanto amici e parenti stanno preparando t-shirt e striscioni per l’ultimo saluto.

LA TRAGEDIA – La «strada della morte». Così era stata ribattezzata la Saranda-Ksamil dove, cinque anni fa, perse la vita la turista italiana Maria Sedda, 64 anni, travolta e uccisa da un’auto mentre era in sella a una moto con il marito che rimase gravemente ferito. Tragedia che si consumò anche in quell’occasione il 24 agosto, la stessa data che giovedì notte ha segnato la morte di Domenico Gritto, 23 anni, e Vincenzo Tizzano, 42 anni. Il 23enne lavorava come fabbro fuori regione e rientrava nei fine settimana a Monterusciello, dove viveva con i genitori in una casa popolare dei 600 alloggi. Insieme a un amico era giunto in Albania la scorsa settimana. Vincenzo Tizzano lavorava invece come buttafuori per i locali della zona flegrea, viveva anch’egli a Monterusciello ed era partito da Napoli cinque giorni fa insieme a un nipote e a un altro coetaneo. La comitiva sarebbe dovuta rimanere a Saranda fino ai primi di settembre. Giovedì sera Gritto e Tizzano erano usciti per festeggiare il compleanno di quest’ultimo, mentre gli altri erano rimasti a casa perché stanchi dopo una giornata trascorsa al mare. Poi la tragedia che ha sconvolto due famiglie e un’intera città.