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POZZUOLI/ Un centro commerciale nell’area ex Sofer, la ConImprenditori interroga l’amministrazione comunale

POZZUOLI/ Un centro commerciale nell’area ex Sofer, la ConImprenditori interroga l’amministrazione comunale
  • Pubblicato4 Dicembre 2018
Daniele Lattero

POZZUOLI – Un nuovo centro commerciale a Pozzuoli nell’area ex Sofer. E’ uno dei possibili scenari previsti dal Piano Urbano Attuativo (PUA). Un piano approvato sette anni fa. E giù le polemiche. A sollevarle sono le associazioni di categoria dei commercianti che si chiedono quale possa essere il futuro delle tante attività di vicinato. «Cari politici flegrei, cari consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, quale il vostro pensiero in merito? Con molti di voi si è sempre avuto modo di confrontarsi, a volte anche in modo aspro, ma sempre con rispetto reciproco ed alcuni di voi hanno sempre avuto cari, temi come lavoro e dignità, difesa del diritto. E’ con l’insediamento di un nuovo mega centro commerciale che siete vicino alla città, ai tanti commercianti, ai loro collaboratori, alle loro famiglie?», scrive in una lettera aperta Daniele Lattero, presidente dell’associazione sindacale ConImprenditori Area Flegrea.

LA POLEMICA – Ad accendere la miccia della polemica è stata la proposta di delibera del Comune di Pozzuoli per la convocazione di una conferenza dei servizi tra tutti gli enti e i soggetti coinvolti, quali: Regione Campania, Demanio, Capitaneria di porto, Leonardo Global Solution s.p.a., Waterfront flegreo Spa. L’area, infatti, è di proprietà privata. Ma le associazioni di categoria dei commercianti non ci stanno. «Si è certi che ben sapete che l’apertura di nuovi megacentri commerciali non produca alcun allargamento del mercato, né la creazione di ‘nuovi’ posti di lavoro, né l’assorbimento di manodopera, poiché sarebbe un tessuto che andrebbe a sovrapporsi a quello già esistente delle tante attività commerciali site sul territorio. Nuovi posti di lavoro, è bene ricordarlo, spesso con contratti di lavoro a tempo determinato o part time, che comunque non bilancerebbero i posti di lavoro persi per la chiusura di centinaia di piccole e medie attività. La Grande Distribuzione Organizzata è comprensibile che faccia le sue scelte ed avanzi le proprie proposte, meno comprensibile e giustificabile è invece la posizione assunta dalla politica, da chi ha governato e da chi governa il territorio», la stoccata di Lattero.