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POZZUOLI/ Sequestrati in casa e rapinati, notte di terrore a Monterusciello

POZZUOLI/ Sequestrati in casa e rapinati, notte di terrore a Monterusciello
  • Pubblicato4 Luglio 2014

di Gennaro Del Giudice

In tre hanno minacciato le due sorelle e l'uomo con una pistola
In tre hanno minacciato le due sorelle e l’uomo con una pistola

POZZUOLI – Tenuti sotto la minaccia di una pistola e rinchiusi in cucina mentre i rapinatori mettevano a soqquadro la loro abitazione. Notte da incubo per due sorelle di 42 e 43 anni e il fratello di 47 anni, sequestrati in casa da tre uomini armati e con i volti coperti. Il raid è avvenuto mercoledì notte a Pozzuoli, in via Vicinale Grotta del Sole, zona di campagna nel quartiere di Monterusciello. Magro il bottino per i malviventi che hanno portato via circa 300 euro in contanti dopo aver rovistato nell’abitazione. Sul caso indagano i carabinieri che nella notte sono giunti sul posto. Agli inquirenti le vittime avrebbero descritto i tre rapinatori e fornito un indizio: l’accento campano che li accomunava.

 

LA DINAMICA – I banditi, approfittando anche della zona particolarmente isolata, sono riusciti ad entrare nell’abitazione bloccando e tenendo sotto la minaccia di una pistola i tre che sono stati rinchiusi in cucina. A quel punto è iniziata la ricerca ad oggetti di valore e soldi contanti, con le stanze dei tre che sono state messe a soqquadro. Dopo il raid, i banditi si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce e portando via un bottino di circa 300 euro in contanti.

 

IL PRECEDENTE – Lo scorso 25 marzo toccò a una coppia di coniugi sequestrata nella loro villetta il via Trepiccioni a Licola. In quell’occasione i banditi esplosero in aria anche un colpo di pistola. Le vittime furono un 79enne residente a Pozzuoli e sua moglie, una 68enne del luogo, entrambi ex titolari di una pizzeria. Idue furono attirati in trappola da i malviventi che dopo aver disattivato il contatore dell’energia elettrica lungo la strada, aggredirono l’uomo uscito di casa convinto che si trattasse di un normale guasto. A quel punto i tre, armati e con volto travisato da passamontagna (che anche in quell’occasione secondo il racconto delle vittime avevano accento campano), sotto la minaccia delle armi, entravano nell’abitazione e, mentre uno di essi obbligava marito e moglie a rimanere all’interno della cucina, mettevano a soqquadro la villetta. Durante il raid i banditi portarono via una somma di denaro pari a circa 6mila euro; una pistola marca beretta calibro 6.35, regolarmente detenuta, completa di caricatore con 5 colpi; 15 proiettili calibro 38 special, monili in oro, due telefoni cellulari.