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POZZUOLI/ Parla il boss pentito Antonio Ferro: rinviato il processo Iron Men – LE CONDANNE

POZZUOLI/ Parla il boss pentito Antonio Ferro: rinviato il processo Iron Men – LE CONDANNE
  • Pubblicato29 Giugno 2019
Antonio Ferro

POZZUOLI – E’ stata rinviata a settembre la sentenza della corte di Appello di Napoli sul processo “Iron Men” che vede alla sbarra 60 affiliati ai tre gruppi di camorra che per 5 anni hanno agito sotto il cartello del clan Longobardi-Beneduce. La decisione è arrivata per consentire di valutare le modalità di concordati per i condannati in primo grado e per ascoltare il boss pentito Antonio Ferro. Figlio di Rosario Ferro alias “Capatosta”, ammazzato nel 1988 in via Delle Colmate a Licola e nipote del boss Gaetano Beneduce, Antonio Ferro era stato arrestato dai carabinieri insieme ad altre 45 persone all’alba del 29 novembre 2016 durante l’operazione “Iron Men”, inchiesta ispirata proprio al cognome dei “nipoti d’arte” Andre e Antonio, a capo del gruppo che prese in mano il controllo delle attività illecite a Pozzuoli dopo l’operazione “Penelope” dell’estate 2010.

Uno dei figli di Beneduce all’uscita dalla caserma di Arco Felice

IL PROCESSO – Durante il processo di primo grado 49 sono stati condannati e 11 assolti per un totale 542 anni di carcere inflitti contro i 674 richiesti dal pm della DDA Gloria Sanseverino. Esemplari le condanne inflitte ai tre capi dei gruppi che dal 2010 al 2015 si sono alternati nel controllo degli affari illeciti a Pozzuoli e nell’hinterland flegreo: 20 anni di carcere per Nicola Palumbo alias “Faccia abbuffata”, Ras di Quarto e braccio destro di Longobardi; 18 anni e 4 mesi per il neo pentito Antonio Ferro e 17 anni e 4 mesi per il fratello Andrea. Batoste anche per i figli del boss Gaetano Beneduce, Massimiliano e Marco, entrambi condannati a 14 anni di carcere. Dal giorno dall’operazione Iron Men quasi tutti i 44 destinatari di ordini di custodia cautelare dopo 3 anni restano ancora in carcere.

Andrea Ferro

IL BATTESIMO – «Dopo gli arresti del 2010, mio fratello Andrea decise che bisognava organizzare un gruppo nostro per evitare che Pozzuoli finisse in mano ad altri clan e per mantenere i detenuti. Fu organizzato un incontro a Quarto, con parecchie persone, tutte scelte e convocate da mio fratello Andrea» furono le prime parole da pentito di Antonio Ferro. Insieme a lui e al fratello Andrea al nuovo clan, nato dopo la maxi operazione “Penelope”, aderirono vecchi e nuovi volti della malavita flegrea. Il pentito racconta del summit che sancì la nascita del clan Ferro e i successivi incontri con i “maranesi”, su tutti Salvatore Liccardi detto “Pataniello”, Roberto Perrone e Salvatore Cammarota «Oltre me c’erano Alessandro Iannone che in quel periodo era latitante, Diego Scognamiglio, Paoletto Cozzolino….e se non sbaglio Raffaele Giogli…In quella riunione ribadimmo la necessità che su Pozzuoli dovevamo stare noi e ci dovevamo rendere più operativi. Dopo la riunione ci recammo –più o meno le stesse persone che stavamo alla riunione- da Pataniello…riferimmo a Pataniello che da quel momento su Pozzuoli c’eravamo noi e tale circostanza fu poi ribadita anche in successive riunioni con esponenti maranesi, e in particolare con Perrone Roberto e Cammarota Salvatore»

Savio Ferro

L’EREDITA’ DELLO ZIO – Un’eredità che Antonio e Andrea, figli del boss Rosario Ferro detto “Capatosta”, ammazzato nel 1998, avevano raccolto dallo zio Salvatore Ferro detto “Savio”.«Prima degli arresti del 2010, mi occupavo prevalentemente della Pesca Gel, ma già da tempo ero inserito nel clan, occupandomi principalmente di droga, anche se non con ruoli apicali. Mio referente principale era Savio Ferro, che dopo l’arresto di mio zio Gaetano Beneduce, credo nel 2008, 2009, era a capo del clan, in particolare della fazione di mio zio Gaetano, insieme a Lello ‘o Pollo».

Napoleone Del Sole

LA “PAURA” DEL MERCATO – Un clan che si è macchiato di numerose estorsioni ai danni di piccoli e grandi imprenditori, commercianti e perfino parcheggiatori abusivi ma che aveva paura di mettere le mani sul mercato Ittico di Pozzuoli, memore degli arresti del 2003 «…Il gruppo si occupava di estorsioni ai commercianti, ai fornitori di videopoker, di droga, del controllo dei parcheggi abusivi, e dei mercatini. -racconta il pentito- Non ci occupammo invece, del mercato del pesce perché ancora scottati dagli arresti del 2003 e perché all’interno del mercato c’erano anche amici miei…»

IL POTERE DEI FERRO – La scalata al potere criminale di Antonio Ferro, ritenuto la mente del gruppo, e del fratello Andrea era iniziata nell’estate del 2010 dopo l’operazione “Penelope” che portò in carcere ben 84 affiliati ai Longobardi-Beneduce. Da quel momento i due presero in mano le redini degli affari illeciti soprattutto a Pozzuoli e Quarto, approfittando del vuoto che si era venuto a creare. Anni segnati da aggressioni, minacce, pestaggi e attentati. Tutti dovevano sottostare ai fratelli Ferro: negozianti, commercianti dei mercatini rionali, spacciatori e perfino parcheggiatori abusivi. Tutti dovevano pagare o “lavorare” per conto del gruppo. Un’imposizione di forza sul territorio che portò i Ferro, in un’occasione, secondo il racconto dell’altro pentito Napoleone Del Sole, a dare una lezione ai figli del boss detenuto Gaetano Beneduce, Marco e Gaetano, picchiati davanti alla madre. Ed era proprio la violenza il “marchio di fabbrica” del clan Ferro, costretto poi a defilarsi nel 2014 in concomitanza con l’uscita dal carcere del RAS Nicola Palumbo “faccia abbuffata” che portò dalla sua parte alcuni uomini dei Ferro decimando il gruppo e imponendosi anch’egli sul territorio.

I NOMI E LE CONDANNE IN PRIMO GRADO (tra parentesi le richieste del pm)
Ferro Antonio – 18 anni e 4 mesi di reclusione (20 anni era la richiesta)
Ferro Andrea – 17 anni e 4 mesi di reclusione (20 anni era la richiesta)
Napoleone Del Sole – 4 anni e 8 mesi di reclusione (6 anni era la richiesta)
Gargiulo Biagio alias “Biagio ‘o falegname” – 12 anni di reclusione (accolta la richiesta di 12 anni)
De Maria Giulio – 3 anni e 4 mesi di reclusione + 4mila euro di multa (5 anni era la richiesta)
Scognamiglio Diego alias “Panettone e ‘o chiatto” – 12 anni di reclusione (accolta in pieno la richiesta di 12 anni)
Carnevale Gennaro alias “Tubettiello” – 10 anni di reclusione (12 anni)
Russo Mario alias “Marittiello ‘o pilota” – 10 anni di reclusione (12 anni)
Cozzolino Paolo alias “Paoletto” – 11 anni e 4 mesi di reclusione (16 anni)
Salvati Luca alias “Lucchetto” – 10 anni e 8 mesi di reclusione (16 anni)
Aprea Pio alias “Piariello” – 14 anni e 8 mesi di reclusione (16 anni)
Dello Iacolo Pasquale – 10 anni di reclusione (10 anni)
Mele Antonio alias ” ‘o Campagnuolo” – 14 anni di reclusione (16 anni)
Mele Francesco – 11 mesi e 4 anni di reclusione (12 anni)
Cavaliere Gennaro alias ” ‘o Lupo” – 14 anni di reclusione (14 anni)
Troise Gustavo – 13 anni e 4 mesi di reclusione (14 anni)
Beneduce Massimiliano – 14 anni di reclusione (16 anni)
Beneduce Marco – 14 anni di reclusione (14 anni)
Cavaliere Franco alias “Checco” – 11 anni e 4 mesi di reclusione (12 anni)
Palumbo Nicola alias “Faccia abbuffata” – 20 anni di reclusione (20 anni)
Campanile Gaetano alias “Ninuccio ‘e Pisciachiara” – 13 anni e 4 mesi (14 anni)
Di Domenico Angelo alias “Angiolett ‘o gnurant” – 12 anni di reclusione (14 anni)
Iannone Alessandro alias “Nas ‘e cane” – 10 anni e 8 mesi (10 anni)
Palumbo Giuliano – 9 anni e 4 mesi (10 anni)
Carotenuto Giuseppe alias “Pinuccio ‘a ricotta” – 12 anni e 4 mesi di reclusione (14 anni)
Capasso Angelo – 11 anni e 4 mesi di reclusione (14 anni)
De Felice Giovanni – 11 anni e 4 mesi di reclusione (12 anni)
Reazione Umberto – 12 anni e 4 mesi di reclusione (14 anni)
Romano Francesco – 9 anni di reclusione (10 anni)
Rocco Giuseppe – 4 anni di reclusione (4 anni)
Di Roberto Antonio – 4 anni di reclusione (4 anni)
Spinelli Mario – 14 anni di reclusione (14 anni)
Russo Mario – 10 anni di reclusione (12 anni)
Nizzolini Antonio alias “Ricchitella” – 14 anni di reclusione (14 anni)
Trincone Giuseppe alias “Pepp ‘o licc” – 14 anni di reclusione (14 anni)
Di Bonito Alfonso alias ” ‘o Nano” – 14 anni di reclusione (14 anni)
Barretta Marco Massimiliano – 10 anni di reclusione (12 anni)
Barile Salvatore – 10 anni e 8 mesi di reclusione (12 anni)
Trincone Salvatore alias “Totore ‘o licc” – 10 anni e 8 mesi di reclusione (12 anni)
Vallozzi Nicola alias ” ‘o stuort” – 14 anni di reclusione (14 anni)
De Simone Alberto – 6 anni di reclusione e 6mila euro di multa (8 anni)
Cosenza Ermanno – 7 anni 4 mesi di reclusione e multa da 30mila euro (14 anni)
De Felice Ciro – 4 anni di reclusione (4 anni)
De Felice Davide – 9 anni di reclusione (10 anni)
Giogli Raffaele – 11 anni e 4 mesi di reclusione (10 anni)
Amirante Giovanni – 9 anni e 8 mesi di reclusione (12 anni)
Stellato Salvatore – 9 anni di reclusione (10 anni)
Nitti Valerio – 9 anni di reclusione (10 anni)
Gaudino Gennaro alias “Genny” – 11 anni e 4 mesi di reclusione (12 anni)

GLI ASSOLTI
Esposito Gennaro – ASSOLTO (6 anni e 4 mesi era la richiesta)
Esposito Gianluca – ASSOLTO (6 anni e 4 mesi era la richiesta)
Esposito Francesco – ASSOLTO (10 anni era la richiesta)
Luongo Carmine – ASSOLTO (8 anni era la richiesta)
Sorce Salvatore – ASSOLTO (10 anni era la richiesta)
Longobardo Ferdinando – ASSOLTO (10 anni era la richiesta)
Illiano Gennaro – ASSOLTO (10 anni)
Illiano Gaetano – ASSOLTO (10 anni e 4 mesi)
Illiano Lucio – ASSOLTO
Ferro Rosario – ASSOLTO
Longobardo Biagio – ASSOLTO