POZZUOLI/ Oro e argento di “dubbia provenienza”: nei guai due orefici


POZZUOLI – Non sono stati in grado di giustificare la provenienza di 20 chili e mezzo di argento e 256 grammi di oro. Oltre 15mila euro di preziosi, che potrebbero anche essere “frutto” di furti e rapine, poi portati a “squagliare” nelle oreficerie. Una delle ipotesi sulle quali in queste ore stanno lavorando i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli diretti dal Maggiore Roberto Spinola che hanno scoperto i preziosi di dubbia provenienza in due gioiellerie di Pozzuoli. Merce che è costata una denuncia per “ricettazione di metalli preziosi” ad un 38enne di Napoli e ad un 41enne di Giugliano, rispettivamente titolari di esercizi commerciali per il commercio di metalli preziosi a distanza di poche centinaia di metri l’una dall’altra: la prima in via Terracciano, l’altra in via Artiaco. I militari dell’arma, durante un’operazione mirata, hanno ispezionato entrambi gli esercizi commerciali, trovandoli in possesso di oro e argento privi di tracciabilità.
ORO E ARGENTO DI DUBBIA PROVENIENZA – Merce per la quale i titolari non erano n possesso dei certificati di acquisto, né di documentazione che potesse attestarne la provenienza. Durante i controlli, la maggiore quantità di preziosi è stata trovata in possesso del 38enne di Napoli che nel suo negozio custodiva 19 chilogrammi di argento e 150 grammi di oro lavorato. Mentre nell’altra gioielleria, quella di proprietà del 41enne, i militari hanno trovato altri 106 grammi di oro e 1 chilogrammo e mezzo d’argento. Merce probabilmente acquistata a “nero” per poi essere successivamente lavorata e venduta. Interrogati, i due imprenditori non sono stati in grado di giustificare la provenienza di oro e argento custoditi nei propri negozi. Sul caso ora indagano i carabinieri che hanno sequestrato tutto il materiale rinvenuto nelle due gioiellerie.
GENNARO DEL GIUDICE