POZZUOLI/ Opere commissariali, venerdì nuovo consiglio comunale
POZZUOLI – Opere commissariali a Pozzuoli, se ne torna a parlare venerdì mattina in Consiglio Comunale. L’Assemblea è stata convocata alle 9:30 nell’aula consiliare “Nino Gentile” di via Tito Livio al Rione Toiano per proseguire la discussione interrotta lo scorso 30 marzo quando sindaco e maggioranza hanno abbandonato il parlamentino cittadino.
IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO – «La mozione – ha spiegato il primo cittadino di Pozzuoli, Luigi Manzoni – chiedeva all’Amministrazione di procedere ad azioni che non hanno nessuna giustificazione politica e amministrativa. Chi ha governato per anni la città sa bene che i poteri di revoca del concessionario non stanno in capo all’Ente comunale. L’azione che abbiamo messo in campo è finalizzata, con giusto equilibrio e seguendo le procedure previste dalla legge, a velocizzare il completamento degli interventi commissariali già programmati. È noto a tutti che la struttura che governa le leggi 887/84 e 80/84 è stata sostituita dalla “Direzione Generale Grandi Opere” della Regione Campania. Il Presidente De Luca ha avviato un processo virtuoso di chiusura di un capitolo che, da troppi anni, continuava a far gestire alla struttura commissariale interventi e risorse importanti, nonostante il superamento della fase di estrema emergenza». «In piena sintonia e collaborazione con gli altri enti coinvolti – ha chiarito il sindaco di Pozzuoli – siamo riusciti a definire una procedura che consentirà di aprire il tunnel Tangenziale-Porto in tempi brevi. Per i due raccordi Tangenziale-via Campana, abbiamo chiesto e ottenuto di poter operare direttamente, completando i lavori e affidando la gestione a Tangenziale di Napoli s.p.a. Per quanto riguarda, invece, il parcheggio di via Artiaco, ho sottolineato in Consiglio che occorre, prima di tutto, velocizzare l’iter procedurale che sta in capo all’Ente, approvando la variante cartografica, in assenza della quale ci sono elementi giustificativi per il concessionario per non avviare l’opera e non sussistono elementi sufficienti ad operare nella stessa direzione dei raccordi».