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POZZUOLI/ Melma nauseabonda tinge di marrone il mare di via Napoli – LE FOTO

POZZUOLI/ Melma nauseabonda tinge di marrone il mare di via Napoli – LE FOTO
  • Pubblicato4 Aprile 2014
Fogna La Pietra (13)
La melma finita in mare a via Napoli

di Gennaro Del Giudice

POZZUOLI – Una grossa macchia in mare e l’aria resa irrespirabile da miasmi e cattivi odori. E’ questo l’inquietante spettacolo che si è presentato ieri mattina a Pozzuoli, nello specchio d’acqua tra via Napoli e “La Pietra”, dove da uno squarcio a ridosso della spiaggia, per l’intera mattinata è fuoriuscito liquame maleodorante marrone che si è riversato interamente sul breve tratto di arenile per poi finire in mare. Preoccupati i residenti e i passanti la cui attenzione è stata richiamata da quella grande macchia marrone che si allargava di ora in ora e dal cattivo odore che sprigionava. Il punto dove è avvenuto la fuoriuscita di liquame si trova ai piedi della collina sulla quale sorge l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, denominata il Promontorio del Monte Olebano.

 

Fogna La Pietra (5)
via Napoli – La zona interessata dallo scarico in mare

LO SCARICO IN MARE – Le acque di balneazione interessate dalla melma sono denominate nella piantina Arpac “Terme di Pozzuoli” e “La Pietra” le quali, secondo i dati 2014 dell’Agenzia della Campania, sono rispettivamente “non balneabili” e “balneabili” nonostante siano “confinanti”. Secondo l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, delle 12 località puteolane analizzate, appena cinque hanno ricevuto la bandierina blu per l’ok alla balneazione, sette invece i punti off-limits tra cui proprio via Napoli e Pozzuoli. In merito alla vicenda, l’assessore all’Ambiente del comune di Pozzuoli Francesco Cammino ha escluso la presenza di “scarichi autorizzati” e inviato controlli nella zona. Nell’agosto di due anni fa, una lunga striscia di liquami maleodoranti e di colore marrone, con evidenti tracce di residui di pannolini, assorbenti e rifiuti di ogni sorta, per giorni invasero la costa puteolana da via Napoli fino all’arenile di Licola.

 

LE FOTO (di Angelo Greco)

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