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POZZUOLI/ Mail con richiesta di aiuto, tentativo di truffa ai danni di una puteolana

POZZUOLI/ Mail con richiesta di aiuto, tentativo di truffa ai danni di una puteolana
  • Pubblicato4 Maggio 2014
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La vittima del tentativo di truffa online è una 30enne di Pozzuoli

POZZUOLI – Una truffa ai danni di parenti, amici e colleghi, a cui vengono richiesti soldi dopo un furto mai avvenuto. E’ quanto sta girando da tempo in rete, attraverso false e-mail di SOS. L’ultima vittima è Carmen, una puteolana di 30 anni, che nei giorni scorsi ha scoperto l’invio di centinaia di messaggi di posta elettronica dalla propria casella. “Ho pensato di ricorrere al tuo aiuto per far sì che io possa quanto meno tornare in patria : pensavo di chiederti un modico prestito che ovviamente ti restituirò non appena sarò tornato” – è il testo contenuto nella mail inviata a propria insaputa a tutti i contatti in memoria nel proprio account di posta – Se puoi mandarmi i soldi, via MoneyGram o Western Union sarebbe ottimo poiché è il modo più veloce che ho per ricevere la somma”.

 

LA TRUFFA – Oltre al tentativo di truffa la vittima ha trovato il pannello di gestione dell’account convertito in lingua araba con rubrica e mailing list cancellate. La donna ha denunciato l’accaduto al Commissariato di Polizia di Pozzuoli. «In mattinata mi sono ritrovata decine di messaggi nella posta del cellulare – ha spiegato Carmen – In un caso un mio amico ha risposto ricevendo una e-mail di ritorno. E’ probabile che qualcuno dall’altra parte era pronto ad approfittare della bontà di qualche mio contatto facendosi spedire soldi su chissà quale conto corrente». Secondo il messaggio, il problema era a Birmingham, nel Regno Unito.  Un tentativo di truffa fortunatamente scoperto anche grazie al non perfetto italiano e all’indirizzo del mittente della mail, che cambiava in caso di risposta al messaggio. Infatti, il messaggio proveniva dall’account “Gmail” della vittima, mentre l’eventuale risposta da parte dei destinatari, veniva indirizzata ad un altro account (in questo caso Yahoo).

 

Gennaro Del Giudice