POZZUOLI/ Lettere dal carcere per allearsi con altri clan: “Papà, vai da loro”
POZZUOLI – Esattamente dieci anni fa veniva sancita l’alleanza tra i Longobardi-Beneduce e il clan Sarno. Un legame nato in carcere, durante la comune detenzione a L’Aquila dei boss a capo delle rispettive organizzazioni. A gestire “sul terreno” l’alleanza ci avrebbe pensato Procolo Pagliuca (condannato a 20 anni) attraverso una lettera di istruzioni scritta in cella e destinata al padre Salvatore, detto Totore ‘o biondo.
“FACCIAMO UN MACELLO” – Era stato proprio il padre di Procolo Pagliuca a tessere i primi importanti rapporti con altri clan, tra cui i Sarno che avevano Ponticelli e l’area a est di Napoli come loro roccaforte. Un lavoro che quindi andava affinato dal figlio Procolo, nonostante la detenzione. Procolo Pagliuca scrive al padre un lungo messaggio per fare entrare nella famiglia un personaggio capace “di fare un macello”. Sarebbe bastato soltanto dargli il nulla osta: «Caro papà io ho un discorso con i nostri amici che tu sai bene, loro ti rispettano, papà chiama il nostro amico (il nome viene omesso, ndr) e vai da loro, parla con il più grande e digli al mio amico che viene da te, digli che io la mia parola la mantengo sempre, digli che possono scendere, papà fai il discorso a modo tuo, io già ho parlato in passato proprio con il grande, fai il 50% con loro, falli fare, ma devono fare a modo tuo, digli che è arrivato il momento di stringere la mano, dobbiamo unire la nostra forza. Papà, digli al mio amico che si deve stabilire da noi per un po’, fin quando non si aggiustano le cose, dagli una casa che lui si scende la famiglia. Papà tienitelo vicino che così per noi sarà molto più facile, papà non ci vuole niente, basta che gli dici che dobbiamo prendere tutti i soldi che stanno a Pozzuoli, ti faccio vedere che ti combina il nostro amico. Poi a te ti sta a sentire, tu lo sai come fare, basta che gli dai il via, lui me lo ha sempre detto che basta una tua parola per fare un macello». L’alleanza, però, non durò molto. Anche i Sarno, infatti, sarebbero stati spazzati via da arresti, condanne e pentimenti.