POZZUOLI/ La maggioranza Manzoni «difende» il super staff da 335mila euro non si tocca
POZZUOLI – Il super staff del sindaco Manzoni non si tocca. E’ questa la sintesi dopo lo scontro in consiglio comunale andato in scena questa mattina: all’ordine del giorno vi era la variazione di bilancio per spostare le somme dal super-staff previsto dalla Giunta sull’integrazione oraria dei lavoratori part-time (ex LSU). Proposta respinta al mittente dalla maggioranza, bocciato dal voto del consiglio comunale.
GLI INCARICHI – I membri dello staff, ancora da nominare, saranno: un capo di gabinetto (che rientra nella categoria di “dirigente”), ruolo che sarà ricoperto dal “super assessore” Elio Buono, a cui sarà corrisposta una cifra lorda pari a 136.448,76 euro; un membro di staff (categoria istruttore direttivo) che costerà 35.913,81 euro; un segretario particolare che percepirà 18.094,08 euro; ulteriori tre membri di staff che costeranno in totale 94.816,43 euro; due figure part-time al costo di 21.326,03 euro; infine c’è la portavoce, già nominata, alla quale andranno 28mila euro. Il tutto per una cifra che si aggira intorno ai 335mila euro.
L’ACCUSA – «Per Manzoni e la sua maggioranza meglio uno staff strapagato che lavoratori dai diritti riconosciuti – è quanto denuncia il consigliere di opposizione Guido Iasiello – Lsu, lavoratori al 100%: ci abbiamo provato, ma la maggioranza ha rigettato la nostra idea. Gli ex lavoratori socialmente utili sono elementi fondamentali per il buon funzionamento della macchina comunale, per la vita di tanti servizi. Eppure in Consiglio comunale non siamo stati ascoltati: abbiamo proposto, così come avevamo già annunciato con il nostro programma, l’integrazione oraria a tempo pieno degli Lsu, affinché il loro lavoro possa essere dignitosamente riconosciuto. Abbiamo sommessamente suggerito di evitare una spesa da circa un milione di euro (tale sarà in tre anni) per il super staff del sindaco, e di trasferire tale importo appunto all’integrazione degli Lsu. Abbiamo ricevuto silenzio e poi un clamoroso voto contrario. Al termine della seduta una vana promessa a voce di un aumento delle ore, ma non al 100%, nei prossimi anni. Meglio uno staff strapagato che lavoratori riconosciuti».