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POZZUOLI/ Insulti e minacce social per il pentito di camorra Lino Pagliuca «Toiano sta arrivando» – LE FOTO

POZZUOLI/ Insulti e minacce social per il pentito di camorra Lino Pagliuca «Toiano sta arrivando» – LE FOTO
  • Pubblicato15 Settembre 2023

POZZUOLI – Il giro in  moto, la passeggiata al parco, gli abbracci della moglie, la festa di compleanno. Scene di vita normali per il pentito di camorra Lino Pagliuca, che arrivano dalla località protetta in cui si trova dal 2021, dove il figlio di “Totore o biondo” si è fatto fotografare insieme alla consorte e al figlio. Immagini che ha postato su TikTok la moglie Francesca Mastantuoni e che in pochi giorni sono finite nelle “mani” di qualche acerrimo rivale di Pagliuca che, a sua volta, le ha utilizzate per realizzare una pagina “ad hoc” attraverso la quale vengono rivolti insulti a colui che viene definito l’«infame». L’autore sconosciuto ha realizzato una serie di video con le foto della “nuova” e della “vecchia” vita dell’ex ras di Toiano che hanno in sottofondo canzoni di neomelodici che inneggiano alla malavita e attaccano i pentiti.

I TESTI – Dalle accuse  di aver ammazzato “facendo piangere intere famiglie”, ai riferimenti a Tonino Luongo “o pazz” che lo avrebbe salvato dalla morte, agli inviti a mostrare il volto fino alla minaccia “Toiano sta arrrivam Linucc o Lion”, i video sono una raccolta di insulti e minacce che non hanno risparmiato anche la moglie del pentito. Il profilo finora ha fatto registrare circa cento tra “mi piace” e follower.

IL PENTITO – Lino Pagliuca si è pentito nell’agosto del 2020 dopo 12 anni di detenzione. Era stato arrestato nel 2008 per estorsione nel 2010 era finito nella maxi retata Penelope insieme ad altri 83 affiliati. Fu condannato in via definitiva a 17 anni e 4 mesi per camorra ed è accusato, insieme ad Antonio Luongo di essere uno dei killer che nel 2008 uccisero Gennaro Perillo detto “carrichiello”. Insieme al padre Salvatore e la madre Partorina era a capo del clan Pagliuca, che a sua volta si alleò con i Sarno di Ponticelli. Braccio armato del boss Gennaro Longobardi, gli diede supporto nella faida contro i Beneduce che lasciò sul terreno numerosi morti.