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POZZUOLI/ Il Pd cerca l’unione in consiglio comunale, Del Vaglio e Ismeno dicono no

POZZUOLI/ Il Pd cerca l’unione in consiglio comunale, Del Vaglio e Ismeno dicono no
  • Pubblicato14 Ottobre 2023

POZZUOLI – Un percorso, sia istituzionale che politico, per ricostruire il Partito Democratico dopo la lotta fratricida delle ultime elezioni ancora tortuoso e tutto in salita. Si è conclusa con la classica «fumata nera» l’incontro organizzato dal commissario Giovanni Iacone che aveva come obiettivo la costituzione del gruppo Pd in consiglio comunale. Per la prima volta, dopo un anno e mezzo, al tavolo dem si sono seduti tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione di Pozzuoli: Pennacchio, Caiazzo, Testa, Genovese, Daniele, Villani, Morra e D’Amico da una parte, Del Vaglio e Ismeno dall’altra. Presenti anche il sindaco Gigi Manzoni, il segretario metropolitano Giuseppe Annunziata e il presidente di Articolo Uno Francesco Dinacci. «C’è una disponibilità da tutte le parti, ma ci sono linee programmatiche da vedere. -ha spiegato Iacone- La costituzione del gruppo consiliare e del partito sono due percorsi paralleli. La situazione è particolare, aldilà dello statuto gli iscritti al partito non si sono presentati alle elezioni. C’è bisogno di fare ulteriori passaggi e approfondimenti programmatici, fare due roadmap e trovare il modo per far convergere tutti. Noi stiamo lavorando a questo, se c’è un commissario un motivo ci sarà. Poi sarà la volta dei tesseramenti e del Congresso che dovranno fare la loro parte.»

L’INCONTRO – Ma cosa è successo durante l’incontro? I responsabili provinciali, oltre a richiamare lo statuto del Pd, hanno invitato tutti i consiglieri a mettere da parte pregiudizi di sorta e a rivedere le proprie posizioni. Sarebbe troppo paradossale avere un partito che presenta otto consiglieri comunali in maggioranza e due all’opposizione, è in sintesi il pensiero che avanza da più parti. Per limare le distanze tra i due gruppi, è stata messa sul tavolo anche la possibilità di un confronto dei programmi presentati alle elezioni per trovare punti di convergenza su cui lavorare. Manzoni e suoi otto consiglieri (Villani è ormai nei fatti in maggioranza) hanno accolto la richiesta, respinta invece da Del Vaglio e Ismeno che hanno contestato l’idea di formare prima il gruppo consiliare e poi il partito chiedendo, in sintesi, un’inversione nella ricostruzione del Pd: “formiamo prima il partito e poi il gruppo”. I due hanno poi lasciato il tavolo in segno di dissenso.

L’APERTURA – Atteggiamento che non è andato giù ai presenti, che hanno stigmatizzato l’accaduto. «Il Pd non può essere ricordato, va ricostruito per tornare ad essere una realtà importante della nostra città, Da parte di tutti noi iscritti c’è massima disponibilità all’unità come non esiste alcun retro pensiero sulla ricostruzione del Pd. Non devono più esserci né vinti né vincitori. E’ chiaro che ci sono tesserati sia in maggioranza che all’opposizione, ma il Pd oggi è al governo e dobbiamo governare tutti insieme» ha fatto sapere il consigliere Salvatore Caiazzo, che ha sottolineato la volontà di aprire le porte della maggioranza a Del Vaglio e Ismeno. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco Manzoni, che ha aperto ad ogni eventualità.

L’ACCUSA – Di tutt’altra idea invece si sono mostrati Del Vaglio e Ismeno, che da dirigenti (nazionale e provinciale) rischiano di trovarsi in una situazione paradossale: entrare in maggioranza o uscire dal partito con conseguenti dimissioni dai rispettivi incarichi. I due hanno accusato il sindaco di essere in difficoltà e di voler cercare sostegno nella costituzione del gruppo consiliare «La riunione interlocutoria di ieri si è conclusa con un nulla di fatto. -hanno fatto sapere – Se si vuole restituire dignità al Partito Democratico, in cui ci riconosciamo, è necessario ripartire dal partito e da un confronto con tutte le forze che lo compongono, condividendo dall’inizio progetti, compagine politica e idee. Il resto non può che essere un tentativo poco riuscito di ottenere un ampliamento della maggioranza a danno di tutta la cittadinanza. La costituzione di un unico gruppo consiliare non è possibile, infatti, non solo per vincoli regolamentari ma soprattutto per una chiara diversità di opinioni sulla visione della Pozzuoli dell’oggi e del domani.»