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POZZUOLI/ Estorsioni e rapine, scacco alla camorra: 7 arresti – I NOMI E LE FOTO

POZZUOLI/ Estorsioni e rapine, scacco alla camorra: 7 arresti – I NOMI E LE FOTO
  • Pubblicato10 Ottobre 2014

di Gennaro Del Giudice

Arresti (1)
Da sinistra: Ciro Scognamiglio, Umberto Reazione, Napoleone Del Sole e Biagio Loffredo

POZZUOLI – Scacco alla camorra puteolana. Sette persone affiliate al clan “Longobardi-Beneduce” sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli diretti dal Capitano Elio Norino e dal Tenente Gianfranco Galletta. Sono tutti residenti a Pozzuoli e già noti alle forze dell’ordine. Gli arresti sono scattati in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti degli affiliati al clan in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in rapina e tentata estorsione, con l’aggravante delle finalità mafiose.

 

Le armi sequestrare dai carabinieri
Le armi sequestrare dai carabinieri

I NOMI – Si tratta di Biagio Loffredo, 42 anni, Napoleone Del Sole, 36 anni, Ciro Scognamiglio, 36 anni, Vincenzo Mellone, 59 anni, Massimo Migliorato, 45 anni, Umberto Reazione, 26 anni, Giovanni De Felice, 25 anni. I sette sono stati arrestati tra il Rione Toiano, Licola e Monterusciello e trasferiti nella serata di mercoledì 8 ottobre nel carcere di Secondigliano.  Nella loro morsa erano finiti un responsabile di un’impresa edile, un disoccupato, il titolare di un bar e il gestore di una sala scommesse. Nella fattispecie l’indagine, avviata lo scorso luglio, ha consentito di documentare le reiterate minacce attuate nei confronti del responsabile di un’impresa edile, al fine di ottenere l’indebito pagamento di una somma pari a 3mila euro.

 

folla caserma pozzuoli (3)
La folla all’esterno della caserma dopo gli arresti

LE INDAGINI – Durante la stessa indagine gli inquirenti hanno documentato anche i reiterati tentativi di estorsione, con finalità mafiose, perpetrati nei confronti di un disoccupato, al fine di ottenere l’indebito pagamento dell’intero importo del rimborso assicurativo ottenuto quale risarcimento del danno derivato da un incidente stradale. Nella morsa della banda legata al clan era finito anche il titolare di un bar, che, non avendo ottemperato all’indebito pagamento della tangente, veniva rapinato dell’incasso giornaliero, ammontante a circa 2mila euro. Infine gli 007, durante le indagini, hanno documentato i reiterati tentativi di estorsione, con finalità mafiose, perpetrati nei confronti del gestore di una sala scommesse, al fine di ottenere il pagamento di una tangente pari a 100 euro al mese per ogni apparecchio installato. Durante l’operazione con perquisizioni personali e domiciliari, i militari hanno rinvenuto e sequestrato un fucile a pompa con matricola abrasa, un giubbotto anti proiettile, venti cartucce calibro dodici, trentacinque cartucce calibro trentotto.

 

LE FOTO

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