POZZUOLI/ Elezioni, «pasticcio» scrutatori: gettate al vento 260 richieste di cittadini
POZZUOLI – Sono 280 gli scrutatori che assisteranno alle operazioni di voto nel comune di Pozzuoli, per le elezioni Europee di giugno. L’amministrazione comunale e la commissione elettorale aveva dapprima formulato un avviso pubblico, affinché tutti i cittadini e le cittadine iscritte nell’elenco degli scrutatori, dessero la propria disponibilità ad essere nominati e supportare le operazioni elettorali. Un modo per snellire la procedura e, soprattutto, non ritrovarsi a dover effettuare centinaia di sostituzioni a causa delle innumerevoli rinunce. Non è detto, infatti, che tutte le persone iscritte all’albo abbiano intenzione di “perdere” due giorni a fare gli scrutatori di seggio. In virtù di quest’avviso pubblico, circa 260 cittadini si sono mobilitati per fare la richiesta di essere nominati scrutatori. Hanno compilato la domanda, hanno dato la propria disponibilità al comune, sono andati all’ufficio a protocollare la domanda. Mancavano all’appello altri 20 nomi, che, ovviamente, potevano essere nominati o sorteggiati.
LA PARTECIPAZIONE – A fronte di questa disponibilità dei cittadini, però, la commissione elettorale, ha deciso di non tenere minimamente in considerazione le 260 domande dei cittadini. Anzi, gettarle letteralmente al vento, per affidare tutte e 280 postazioni al sorteggio. «È un metodo che permette la partecipazione di tutti» ha motivato la decisione uno dei componenti della commissione, Guido Iasiello. Una scelta che, come “effetto collaterale”, potrebbe portare a centinaia di rinunce, sostituzioni all’ultimo minuto e che, soprattutto, non ha tenuto conto dei 260 cittadini che avevano dato la loro disponibilità e che oggi (oltre al danno anche la beffa) non si vedono nemmeno sorteggiate.
LA SCELTA – Sotto il profilo normativo, la scelta degli scrutatori da nominare per la composizione dei seggi in occasione di qualsiasi consultazione elettorale è lasciata alla libera discrezione della commissione elettorale. L’art. 6, comma 1 della Legge 8 marzo 1989, n. 95, infatti, non individua criteri sulla base dei quali provvedere alla scelta degli scrutatori, fatta salva, ovviamente, la loro inclusione nell’Albo. Una clausola pienamente rispettata dall’idea di affidarsi non “al fato”, ma a chi quella mattina ha intenzione di svegliarsi e fare lo scrutatore. Come, tra l’altro, stanno facendo quasi tutti i comuni.