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POZZUOLI/ È scomparso Aldo Zanetti, addio al pittore del mare

POZZUOLI/ È scomparso Aldo Zanetti, addio al pittore del mare
  • Pubblicato25 Marzo 2024

di Violetta Luongo

POZZUOLI – Il mare ha perso il suo narratore. Aldo Zanetti non è più. Il pittore del mare, come tutti amavano definirlo, ci ha lasciato. Classe 1943, puteolano di adozione, vice presidente dell’associazione culturale “Il Corvo” che, insieme a Maria Guarino, ha ravvivato di cultura e arte la Pozzuoli degli anni’80. La città, grigia e spenta, dopo il terremoto, ha brillato per oltre 25 anni di eventi e mostre nella piccola Bottega sul pendio San Giuseppe.

IL MARE E IL SUO ALFABETO – L’alfabeto di Zanetti era fatto di luci e colori, trasmetteva attraverso di essi emozioni e sensazioni che soprattutto il mare gli dava. E’ andato man mano, puntigliosamente, affinando la sua tecnica pittorica, ha imparato a scrutare tutte le sfumature di colore e di tonalità, tutti i giuochi di luce, dal cupo dell’onda che si infrange furiosa sugli scogli, al luccichio delle piccole scaglie d’acqua di un mare tranquillo al tramonto. La sua era tavolozza sempre colma, impiastricciata di tempere che davano vita ad un’eterna sfida tra vero e verosimile, tra naturalismo e figurativismo. Del mare conosceva gli umori, la voce profonda, il silenzio; più che conoscerlo, lo sentiva, lo aveva dentro di sé, il mare era parte del suo io e del suo organismo. Era capace di narrarne i mille segreti e di coglierne tutti gli echi.

AMICI ILLUSTRI – Di lui hanno scritto e parlato filosofi, scrittori, attori, cantanti, uomini della politica. Le sue mostre registravano sempre il tutto esaurito, tra i suoi cari amici si annoveravano nomi illustri: i filosofi Aldo Masullo e Aniello Montano, l’ex sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi nonché l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e tanti altri. Non solo pittore, maestro e artista ma persona perbene, gentile e affabile con tutti, generoso e dal gran cuore, lascia un grande vuoto tra i numerosi che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, apprezzarlo ed amarlo. Nei suoi ultimi istanti la sua mente sarà ritornata a quel cavalletto di legno, a quella tavolozza e a quel pennello che lo ha accompagnato per tutta la vita, e fu così che la sua mano, come attirata da una sinfonia, si è mossa in quel movimento, tanto noto, morbido e deciso per un’ultima carezza come per voler imprimere un ultimo segno su una immaginaria tela bianca.