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POZZUOLI/ Di Francia e il Co.As. rivendicano la nostra “Romagna del Sud”

POZZUOLI/ Di Francia e il Co.As. rivendicano la nostra “Romagna del Sud”
  • Pubblicato6 Agosto 2016

mare-nero-fermo-immaginePOZZUOLI – Il diritto alla salute, così come quello alla vita, sono diritti fondamentali riconosciuti a pieno titolo dalla nostra Costituzione; tali diritti sono così importanti da rappresentare il presupposto su cui si innestano tutti gli altri diritti della persona umana. Eppure, non è il primo caso in cui spesso – forse troppo spesso – esiste un grande divario tra ciò che viene riconosciuto dalla legge italiana e ciò che poi si
concretizza nella realtà. Tale affermazione non nasce dalla moda, ormai piuttosto affermata, di un attacco spropositato alla politica e alle istituzioni per tutti i problemi che ci si aspetta debbano risolvere; quanto piuttosto dall’ennesimo silenzio di chi, anche di fronte all’evidenza, nega l’esistenza di un problema. E quello dell’inquinamento ambientale è di certo una questione che merita la giusta attenzione, ma soprattutto una questione che riguarda tutti.

1511460_846881135374318_1414405165047851735_nLA DELIBERA 418 – Ad accendere i riflettori sull’emergenza rifiuti, negli ultimi giorni, è stato proprio il Presidente Ciro Di Francia del Co. As. (Coordinamento Associazioni Comprensorio Flegreo – Giuglianese), con un comunicato stampa che spiega l’intera situazione: dopo fantomatiche promesse circa la costruzione della tanto declamata “Romagna del Sud”, il 27 luglio scorso, con una delibera, il Governatore De Luca firma la condanna a morte delle speranze di coloro che hanno creduto, ancora una volta, alle istituzioni al fianco del cittadino; l’eventuale approvazione delle modifiche apportate al piano rifiuti comporterebbe l’immediata costruzione di almeno altri due impianti (uno sito in Giugliano ed un altro a Caivano): l’obiettivo di lungo termine è quello di ottenere un incremento al 65% sulla differenziata entro il 2019; quello che però hanno omesso di dire, come del resto ha fatto notare lo stesso presidente Di Francia – nel comunicato così come nelle sollecitazioni al Governatore – è che tale intervento comporterebbe un altrettanto aumento delle emergenze sanitarie ed ambientali.

L’ULTIMATUM – Numerose sono state le richieste di incontro per poter affrontare civilmente la questione ed arrivare, magari, ad un punto di incontro; ma sempre numerose sono state le risposte negative. Adesso, però, è il diritto di libertà di parola a voler emergere, ed è proprio con questo comunicato che il Co.As. lancia l’ultimatum: prima che il decreto possa essere attuato e scatenare il caos tra gli stessi cittadini, il Governatore De Luca dovrà essere disposto a riceverli ed ascoltarli su quella che, a conti fatti, è una questione che potrebbe toccare la vita di chiunque. Accetterà? Solo il tempo ci darà le risposte.