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CAMORRA/ L’allarme della DIA: “Clan storici ancora vivi”. E a Bacoli “comanda” Pariante junior

CAMORRA/ L’allarme della DIA: “Clan storici ancora vivi”. E a Bacoli “comanda” Pariante junior
  • Pubblicato5 Agosto 2016

longobardi pariante beneduce polverinoCAMPI FLEGREI – I clan Longobardi, Beneduce e Polverino decimati ma sempre in attività tra Pozzuoli e Quarto così come il clan Pariante, attualmente capeggiato dal figlio del boss Rosario. E’ la sintesi di quanto si evince dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia presentata dal Ministro degli Interni al Parlamento. Nei Campi Flegrei, nonostante i numerosi arresti che hanno colpito capi e gregari dei vari clan, “si continua ad esercitare una costante pressione estorsiva sul territorio.”

clan zona occidentaleL’ALLARME – “Le aggregazioni camorristiche che operano sul territorio flegreo – si legge nella relazione del secondo semestre 2015 – in particolare il gruppo Longobardi-Beneduce, sono state oggetto di diversi provvedimenti cautelari, eseguiti nel mese di ottobre 2015 e connessi a episodi di estorsione. Tali misure si aggiungono ad analoghi provvedimenti che, a partire dal 2009, hanno riguardato i clan locali. Quest’ultimi, sebbene intaccati negli assetti criminali, non hanno tuttavia rinunciato a ad esercitare una costante pressione estorsiva sul territorio”.

POZZUOLI E QUARTO – A Pozzuoli lo scenario è in continuo mutamento dopo la scarcerazione del boss Gennaro Longobardi (20 maggio 2016) e di Salvatore Ferro detto “Savio”, fratellastro dell’altro capo clan Gaetano Beneduce, attualmente detenuto come il boss Giuseppe Polverino detto “‘o Barone”. “A Pozzuoli e Quarto, a causa della permanenza dei capi in carcere, – si legge nella relazione – avevano assunto una posizione di rilievo gli esponenti dell’ala quartese del clan, la cui influenza è stata ridimensionata dopo la scarcerazione, nel 2013, dei nipoti del capo del gruppo Beneduce.”

BACOLI E MONTE DI PROCIDA – Mentre a Bacoli e Monte di Procida, dopo il pentimento del boss Rosario Pariante (arrivato nel giugno del 2014), il “potere” è finito nelle mani del figlio. Il clan Pariante, secondo gli investigatori, continua a condurre un’attività di estorsione sulle attività commerciali in due comuni ad alta vocazione turistica dove numerosi sono i locali della movida “A Bacoli e Monte di Procida – scrive la DIA – è presente la famiglia Pariante, dedita in prevalenza alle estorsioni, che fa capo al figlio del vecchio capo clan, dissociatosi dalla scelta collaborativa compiuta negli anni scorsi dal padre.”