POZZUOLI/ Detenute in passerella, si realizza un sogno – TUTTE LE FOTO
di Violetta Luongo
POZZUOLI – Bellissime, austere, eleganti e con un gran portamento, alcune emozionate altre lo sapevano nascondere bene. Sono le 16 detenute del Carcere femminile di Pozzuoli che per un giorno sono diventate modelle, affiancate da 8 professioniste dell’Accademia della Moda “P&P” di Anna Paparone, hanno indossato i capi dello stilista internazionale “Impero Couture” di Napoli. Nella sala del penitenziario adibita a palco e passerella hanno sfilato con grazia e dignità le donne dai 26 anni in su. La più “anziana”, chiamata da tutte “zia Vincenza” ha 50 anni e a lei è stata affidata la chiusura della prima parte dello spettacolo.
UN CORSO DI PORTAMENTO PER LE DETENUTE – Un progetto organizzato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Pozzuoli, la cui presidentessa, Valentina Buono, ha voluto sottolineare come l’organo rosa sia attento e vicino alle recluse e come questa sia la seconda iniziativa svolta all’interno della casa circondariale in un clima armonioso e collaborativo. Con solerzia, passione e serietà le 16 detenute si sono preparate per quasi un mese con un corso di portamento e di “bon ton” all’interno dello stesso carcere. «Un momento frivolo e di svago ma che vuole essere anche un pungolo per le istituzioni – aggiunge l’assessora alle Pari Opportunità, Teresa Stellato – per portare aventi progetti di reinserimento e rieducazione delle detenute».
PER LORO UN SOGNO CHE SI AVVERA – Sui volti visibile l’emozione e percepibile quel senso di libertà che a loro ogni giorno manca. Abiti eleganti, di seta, di chiffon, con pajette, lunghi o corti, coloratissimi o in bianco e nero, indossati con sicurezza e orgoglio dalle “neo modelle”. Un giorno speciale per loro, un giorno in cui un loro sogno è stato realizzato, in cui la loro femminilità è stata messa in luce. Coinvolte ed entusiaste le altre detenute sedute tra il pubblico, tanti gli applausi riservati alle loro amiche. «Tutte le donne vivono il mondo della moda come un sogno – conclude la direttrice della casa circondariale Stella Scialpi – qui questo desiderio assume una valenza ancora più forte, è possibile cambiare esteticamente, io mi auguro che la metamorfosi sia anche nello spirito».
LE FOTO (di Angelo Greco)
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