POZZUOLI/ Colpi di pistola contro l’ex casa cantoniera gestita dallo “Zenith”: c’è l’ombra del clan Di Costanzo

POZZUOLI – C’è l’ombra del racket e del clan Di Costanzo di Via Napoli dietro ai sette colpi di pistola sparati contro le vetrate dell’ex casa cantoniera, data in affitto dall’EAV allo bar-ristorante “Zenith”. Nella giornata di ieri i carabinieri del nucleo operativo di Pozzuoli hanno rinvenuto all’interno del “rione marocchini” lo scooter (con targa polacca) e gli indumenti utilizzati dai due sicari la notte precedente. Il raid è stato condotto nella notte: volti coperti da caschi integrali e tutte nere addosso, erano partiti da via Napoli per colpire l’edificio. A sparare sarebbe stato il passeggero che una volta sceso dal mezzo ha esploso i proiettili con una pistola calibro 45. Inutile è stato l’intervento di un vigilantes che si trovava nel Zenith. L’uomo si è visto puntare la pistola contro, prima di assistere alla scena.
LE INDAGINI – L’ipotesi più accreditata è che il raid sia partito proprio dal rione, con l’obiettivo di colpire il committente o le ditte impegnate nei lavori di ristrutturazione dell’edificio che l’EAV ha dato in affitto ai titolari dello Zenith. Sullo sfondo c’è il racket, che insieme allo spaccio di droga rappresenta il business del clan che fa capo al boss Francesco Saverio Di Costanzo detto “o cecato”.