POZZUOLI/ Centri estivi e turismo balneabile, l’assessora La Rana risponde alle critiche e fa chiarezza

POZZUOLI – L’Assessora alle Politiche Sociali Mariasole La Rana, con una lettera indirizzata a Cronaca Flegrea, risponde alle critiche di alcuni cittadini in merito ai progetti “Turismo BalneAbile” e “Centri Estivi”.
TURISMO BALNEABILE – Il progetto rivolto alle persone con disabilità. Luogo: Lido Varca D’Oro “Sono state riscontrate alcune mancanze sul lido”: alla segnalazione ricevuta da un cittadino in merito ad alcune mancanze è seguito controllo e intervento repentino. Le attrezzature mancanti, finalizzate ad un’ottimizzazione del servizio, sono state inserite. La cooperativa è intervenuta tempestivamente e si è messa a disposizione degli utenti per ogni necessità, anche a seguire. “Il progetto è stato sospeso due settimane, evidentemente perchè c’è qualche problema”: la sospensione estiva era prevista da contratto. Il progetto dura due mesi in tutto. Essendoci la pausa centrale di agosto, si conclude a metà settembre. “E’ stato scelto un lido del Comune di Giugliano”: il bando non prevede vincoli territoriali nella scelta della struttura, piuttosto doveva essere individuato un lido adatto alle persone con disabilità, ma allo stesso tempo inclusivo. Il Lido Varca D’Oro risulta allo stato attuale uno dei lidi migliori per rendere la permanenza delle persone con disabilità piacevole e inclusiva: le barriere architettoniche sono ridotte al minimo e quelle ancora esistenti verranno abbattute, inoltre le persone con disabilità non vengono ghettizzate in uno spazio separato, ma vivono insieme a tutti gli altri in un contesto inclusivo. “Le docce non sono accessibili”: rilevata la mancanza, è stata fatta richiesta di passerella apposita per consentire l’accesso alle docce, chiarendo che, comunque, i bagni per disabili sono dotati di doccetta.
I CENTRI ESTIVI – Il progetto rivolto ai minori dai 6 ai 17 anni. Luogo: Lido Brusco Beach House. “I centri estivi dovevano iniziare il 1° giugno”: il progetto nazionale “Centri Estivi” può essere realizzato in un arco di tempo che va dal 1° giugno al 31 dicembre. Si tratta di un progetto rivolto ai minori finalizzato allo svolgimento di attività socio-educative, le quali, in genere si traducono in campi estivi oppure in servizi post-scolastici. Fino allo scorso anno, l’Assessorato alle Politiche Sociali di Pozzuoli ha scelto di perseguire la via dei servizi post-scolastici. Quest’anno, io, che ho iniziato il mio incarico il 20 maggio, ossia quando le tempistiche erano già state definite, ho deciso, nonostante i tempi stretti e in accordo con il dirigente, di proporre un campo estivo, perchè anche i bambini puteolani svantaggiati hanno diritto ad una vacanza, fatta di svago, socializzazione e attività educative. “I centri estivi dovevano durare tre mesi”: nessun centro estivo dura tre mesi. I centri estivi durano in genere un mese e, certamente, il lasso di tempo possibile in relazione ai servizi offerti. Il tempo dedicato al centro estivo promosso dal Comune di Pozzuoli non dura di meno, è semplicemente stato utilizzato un periodo posticipato rispetto al consueto senza nulla togliere alla validità del progetto. “Le famiglie ad agosto vanno in vacanza”: il progetto “centri estivi” è rivolto alle famiglie che, per una ragione o un’altra, non possono andare in vacanza, i cui bambini, in alternativa, sarebbero rimasti a casa a giocare alla play station oppure attaccati al cellulare o alla TV. “Sono stati spesi, oltre agli 80.000 euro già previsti, altri 15.000 euro”: è vero, ma questo perchè nel gruppo di 70 bambini e ragazzi c’è una percentuale di fragili superiore alla media, non preventivata in quanto non preventivabile, che ha richiesto il ricorso ad un numero maggiorato di operatori. Ricordo ai non addetti ai lavori che nel caso di bambini e ragazzi fragili il rapporto tra il numero di bambini e il numero di operatori è pari a one to one, cioè un operatore per un bambino. “Nell’avviso per le iscrizioni non era indicato il luogo”: è vero, ma è consentito dalla normativa nei casi in cui i tempi sono stretti. Si chiede l’iscrizione in una certa finestra temporale, alla fine della quale gli iscritti vengono informati di tutti i dettagli. E così abbiamo proceduto. “Il Lido Brusco non è adatto ai bambini”: il Lido Brusco è concepito per gli adulti, tuttavia è stato adattato alle esigenze dei bambini, in quanto sono stati creati spazi adeguatamente ombreggiati per le attività laboratoriali, un campo per il Beach Volley e un campo per il calcetto, inoltre, sono state inserite due piscine fuori terra. Gli spazi preesistenti risultano comodi e confortevoli per tutti gli utenti, compresi i bambini.
“Il mare di Licola è sporco”: il mare del Lido Brusco è balneabile secondo i dati Arpac, in quanto i parametri sono nella norma. Evidenzio che per favorire un’idratazione frequente e senza la necessità di ricorrere al mare abbiamo fatto inserire, sin dal primo giorno, due piscine fuori terra con docce attigue.
L’INVITO – In conclusione, l’Assessora alle Politiche Sociali Mariasole La Rana invita i cittadini a contattarla in caso di dubbi e perplessità, evitando polemiche inutili e facilmente chiarificabili. Certamente alcuni servizi offerti al cittadino e, in special modo, le tempistiche, possono migliorare, e su questo si impegna per il futuro. Tuttavia, l’Assessora difende la sua scelta di avere voluto fortemente che si organizzassero i Centri Estivi. Dichiara: “Il numero elevato di iscritti, il sorriso e gli occhi pieni di gratitudine dei genitori, dei tanti bambini e ragazzi, che stanno passando l’estate al mare, mi rincuorano e mi dicono che ho fatto bene, perché ho fatto del bene alla mia città”. La validità di alcune scelte dovrebbe essere riconosciuta sempre, aldilà della parte politica di appartenenza.