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POZZUOLI/ Bullismo e studenti picchiati, parla la preside della Pergolesi 2 «Da anni combattiamo una battaglia sulla sicurezza»

POZZUOLI/ Bullismo e studenti picchiati, parla la preside della Pergolesi 2 «Da anni combattiamo una battaglia sulla sicurezza»
  • Pubblicato7 Maggio 2025

POZZUOLI – Respinge ogni accostamento tra gli atti di bullismo avvenuti fuori scuola e l’attività condotta all’interno della Pergolesi 2 la Dirigente scolastica Lucia Pollio, in seguito alle polemiche scaturite dopo l’aggressione a un gruppo di studenti avvenuta su uno scuolabus ad opera della madre della presunta vittima. La donna, madre di uno studente di 13 anni, è salita sul bus ed é stata accusata di aver preso a schiaffi otto alunni sospettati di aver bullizzato il figlio all’uscita di scuola, sul marciapiede lungo via Marotta mentre aspettavano l’arrivo del bus «Da anni stiamo combattendo una battaglia sulla sicurezza visto che fuori ai cancelli della scuola avviene il disarmo delle istituzioni educative – spiega la dirigente Lucia Pollio – Da tempo dichiariamo che è necessario intensificare sistemi di videosorveglianza e sorveglianza e a dare maggiore attenzione a questa, che, da tempo, in certe fasce orarie è definibile “terra di nessuno”. Parliamo di una zona da tempo abbandonata a sé stessa e che, solo recentemente, è entrata in un progetto di riqualificazione territoriale. Ma i tempi sono o lunghi e le strade tortuose.»

GLI SFORZI – «I fatti, va precisato, sono avvenuti fuori dal cancello della scuola, – prosegue la preside – sul marciapiede in un’area che non è di nostra competenza, del resto, non a caso le famiglie firmano una liberatoria che deresponsabilizza gli istituti da quanto accade lontano dagli orari di lezione in aree non di competenza della scuola specie dove mancano i controlli. Ciò nonostante, noi tutti dobbiamo ritenerci responsabili dell’educazione dei cittadini di domani, alleandoci con le famiglie, ma non sempre, purtroppo, i nostri sforzi trovano corrispondenza favorevole fuori dall’area istituzionale!». Da quanto si apprende, inoltre, il pulmino non entra nel cortile della scuola, come fanno tutti gli scuolabus regolarmente dichiarati. «Da quando ho messo piede in questo istituto” tuoneggia la Dirigente “Abbiamo regole rigide e le facciamo rispettare a tutti, senza guardare in faccia a nessuno!» Casi di questo genere, dovrebbero fare riflettere sulla società contemporanea, sull’uso scorretto dei social, sulla genitorialità e sugli esempi forniti a questi giovani.