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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ 10 anni fa l’omicidio di Giuseppe Minopoli, l’Eroe che non ha ottenuto giustizia

POZZUOLI/ 10 anni fa l’omicidio di Giuseppe Minopoli, l’Eroe che non ha ottenuto giustizia
  • Pubblicato7 Settembre 2018

POZZUOLI – Ci sono uomini il cui ricordo riesce a trasmettere le stesse, identiche e forti emozioni anche a distanza di anni. Uomini che hanno lasciato il segno, che hanno fatto un qualcosa di grande, unico. Questi uomini si chiamano Eroi. E Giuseppe Minopoli è un Eroe. Fu ucciso dieci anni fa durante una rapina in una pizzeria nel quartiere di Monterusciello. Alcune belve gli spararono perchè lui, da Eroe, ebbe il coraggio di ribellarsi a quel sopruso reagendo, perchè voleva proteggere la vittima e sventare quella rapina. Ma quelle belve lo ammazzarono per una manciata di euro, sparandogli due colpi di pistola al petto.

IL DELITTO – Era il 6 settembre del 2008, un sabato sera come tanti nel quartiere di Monterusciello. Il “regno dei sapori”, locale gestito da una famiglia di panettieri del posto e amici di Giuseppe, finì nel mirino di due rapinatori, uno dei quali armato e col volto coperto da un casco integrale. Dopo aver atteso l’uscita degli ultimi clienti fecero irruzione nella pizzeria dove -secondo la ricostruzione dei carabinieri- si trovavano l’allora 41enne proprietario e Minopoli, che stava mangiando una pizza seduto a un tavolo vicino all’ingresso. Accortosi del tentativo di rapina, Pino (come lo chiamavano tutti) non esitò ad estrarre la sua pistola per difendere il proprietario del locale. Una reazione che gli costò la vita. Ucciso a 37 anni per sventare una rapina.

NESSUN COLPEVOLE – Dopo dieci anni quell’omicidio è ancora impunito. Nel corso degli anni sono stati fatti dei nomi di personaggi appartenenti all’epoca ai Longobardi-Beneduce e di cui hanno parlato anche i collaboratori di giustizia. Se ne parlò anche in un incontro tra camorristi a Toiano, nel garage dei Pagliuca, riportato dal pentito Francesco De Felice che fece i nomi. Poi spuntò anche il nome dei Lo Russo, la volontà di ammazzare il presunto assassino per risolvere la questione “internamente”. Racconti, ricostruzioni, nomi ma nessun imputato, nessun processo. E dopo dieci anni per quell’Eroe non c’è ancora giustizia.