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Pierluigi, oggi la messa in suffragio. Il padre: “Non posso perdonare”

Pierluigi, oggi la messa in suffragio. Il padre: “Non posso perdonare”
  • Pubblicato1 Maggio 2020

POZZUOLI – Ha voluto gridare tutto il suo dolore Pasquale Rotta, il padre di Pierluigi, l’agente di polizia ucciso assieme al collega Matteo Demengo nella questura di Trieste lo scorso 4 ottobre. Lo ha fatto invitando tutti a partecipare alla diretta streaming della messa in suffragio trasmessa dalla chiesa Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, città nella quale lo stesso Pasquale Rotta ha prestato a lungo servizio nel commissariato di piazza Italo Balbo.

IL LUNGO SFOGO – Queste le sue parole: «Sono il papà di Pierluigi Rotta. Mio figlio il 2 maggio compiva 35 anni uno scellerato senza un motivo gli ha tolto la sua giovane vita sarà celebrata una messa in suffragio per lui il giorno 1 maggio alle ore 18.30 si devono collegare su parrocchia Santa Maria delle Grazie in Pozzuoli. La messa sarà celebrata da padre Tonino, per cortesia diffondete questa notizia perché anche le persone che hanno causato tutto questo dolore siano consapevoli e si spera che si mettono nelle mani di Dio. Non posso perdonare nessuno tanto quello che hanno causato il nostro dolore di tante persone che amavano Pierluigi. Siamo consapevoli che tutto un giorno torna indietro. Mi batterò fino alle fine dei miei giorni purché la verità venga fuori e che chi ha commesso tutto questo sia punito duramente. Scusate lo sfogo. Inoltre voglio aggiungere che il giorno 13 si farà l’incidente probatorio, sicuro le persone perbene e chi crede alla legge per cui ho dato tutta la mia vita e che una parte di me l’hanno portata via si facciano sentire e dare loro solidarietà e gridare con forza che non si permetta che una persona del genere si metta fuori. Si deve combattere e in ogni modo rimanere per tutta la sua esistenza a pensare ogni giorno a quello che ha combinato. Mio nipote di 4 anni che era legatissimo a mio figlio già ha dovuto capire questo mondo che cosa gli ha tolto. Solo se si pensa al dolore che sente un bambino si devono buttare le chiavi e fargli sentire il nostro pianto tutti i giorni per fargli capire che cosa ha fatto. Lo maledico ogni giorno io, mia moglie, mia figlia, i nipoti, la sua donna che amava tanto, i cugini e migliaia di amici tutti erano legati a Pierluigi soffrono la sua perdita strappata alla vita con tanta crudeltà. Sì, il mio gridio di dolore si deve sentire fortissimo. Un saluto a tutte le persone che credono e che sono amanti della vita, un saluto a tutte le persone di Trieste che sono state fantastiche. Ho sempre amato quel posto fin da bambino e che mio figlio aveva scelto come luogo per creare una famiglia. Un abbraccio a tutti, siate vicino al mio grido di dolore. Grazie a tutti».