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PICCOLI GIORNALISTI RACCONTANO/ I problemi di Monterusciello

PICCOLI GIORNALISTI RACCONTANO/ I problemi di Monterusciello
  • Pubblicato19 Giugno 2016

Incendio Monterusciello (16)POZZUOLI – Per la sezione riservata ai “Piccoli Giornalisti Flegrei” dal tema “La Periferia al centro della città”, vi proponiamo l’articolo realizzato da Marco Bellaveglia, alunno della classe 3 C dell’istituto Comprensivo “Pergolesi 2” dal titolo “I problemi di Monterusciello”.

L’ARTICOLO – Il quartiere che ospita la mia scuola è Monterusciello. E’ uno dei quartieri più grandi del Comune di Pozzuoli nato in seguito al Bradisismo degli anni ottanta. Il quartiere nacque velocemente a causa dell’emergenza di quegli anni. Fu costruito, però, seguendo tutte le regole del piano regolatore: strade, fogne, acqua, spazi verdi, scuole, chiese e illuminazione pubblica. In un primo momento, in questo piano, erano previsti anche centri commerciali, teatri, cinema, centri di aggregazione per i giovani, in parte pure costruiti, ma poi rimaste opere incompiute.

Oggi Monterusciello, si può definire “quartiere dormitorio”, perché si popola solo la mattina con le scuole e il mercoledì per il mercato, mentre, la sera diventa luogo desolato e spesso in mano anche ai teppisti e alla criminalità. Un esempio è, infatti, la nostra scuola che è stata più volte oggetto di atti di vandalismo e di furti. Oltre a questi, un altro problema molto sentito nella zona è la disoccupazione: gran parte delle famiglie che vi vivono non hanno redditi sicuri. Inoltre, per i ragazzi, l’unico luogo di incontro fra coetanei rimane la scuola ma, per alcuni, questo luogo è associato al dovere di studiare, per cui, se possono, cercano di evitarlo.

Questi ragazzi che non assolvono l’obbligo scolastico, alcune volte, entrano a far parte della schiera della “Baby Gang” che terrorizzano gli alunni fuori dagli edifici scolastici. Il quartiere, inoltre, è ricco di aree verdi abbandonate; in queste zone cresce indisturbata la vegetazione spontanea e molte volte, tra le erbacce, si notano bottiglie di plastica e vetro, sacchetti e sporcizie di ogni tipo. La cosa grave è che tra questo degrado si intravedono resti archeologici, la cui valorizzazione potrebbe essere un fiore all’occhiello del territorio di Pozzuoli.

MARCO BELLAVEGLIA