Palestina libera, stop al genocidio: blitz degli attivisti al McDonald’s

NAPOLI – Ieri mattina, una decina di persone hanno svolto un’azione simbolica presso un supermercato Conad, per lanciare un messaggio potente: abbiamo il potere di cambiare le cose attraverso i nostri consumi. Le attiviste e gli attivisti di Ultima Generazione e Humanity in Focus hanno bloccato simbolicamente le casse, esposto uno striscione e distribuito volantini per denunciare il ruolo dei supermercati nella vendita di prodotti israeliani o legati a imprese complici dell’occupazione e dell’apartheid in Palestina. Sul posto sono intervenuti l’esercito e la polizia per identificare e sgomberare i partecipanti. Nel pomeriggio, l’azione si è spostata al McDonald’s della Stazione Centrale di Napoli, accusato dai manifestanti di essere “parte del sistema globale di sfruttamento economico e simbolo di una multinazionale che ha attivamente sostenuto l’esercito israeliano, offrendo pasti e supporto logistico durante gli attacchi a Gaza.”
LA PROTESTA – “A rilanciare la raccolta adesioni per il boicottaggio autunnale sono state questa mattina Ancona, Roma, Pisa, Padova, Pesaro, Cagliari dove decine di persone aderenti alla campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione hanno interrotto la routine della spesa nei supermercati. Questi luoghi, simbolo invisibile ma centrale dell’ingiustizia economica e climatica che viviamo ogni giorno, sono apparentemente neutri, ma in realtà rappresentano un terreno di speculazione, sfruttamento e concentrazione di potere.” fanno sapere gli attivisti di Ultima Generazione.
PERCHÈ BOICOTTARE MCDONALD’S? – “McDonald’s è una delle multinazionali più criticate al mondo per il suo impatto sociale, ambientale e politico. – fa sapere Ultima Generazione- Durante l’attacco su Gaza dell’ottobre 2023, McDonald’s Israel ha offerto pasti gratuiti ai soldati dell’esercito israeliano, sostenendo materialmente l’occupazione. La casa madre ha poi deciso di riacquisire direttamente i suoi 225 ristoranti in Israele , rafforzando il legame con un contesto di violazioni dei diritti umani. A livello ambientale, McDonald’s è tra i maggiori acquirenti globali di carne, con un impatto enorme su deforestazione, consumo d’acqua ed emissioni di gas serra. I suoi fornitori – come Cargill – sono associati a pratiche altamente inquinanti e dannose per l’ambiente . Il cibo offerto è altamente processato, con conseguenze gravi per la salute pubblica: obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Nonostante il marketing “green”, McDonald’s rappresenta un sistema che danneggia ambiente, diritti e salute. Boicottarlo è un atto di responsabilità. La campagna lanciata oggi è chiara: se entro l’autunno raccoglieremo 100.000 adesioni, da ottobre partirà un boicottaggio organizzato contro i supermercati per chiedere al governo il taglio dell’IVA sui beni essenziali, finanziato con un prelievo sugli extraprofitti delle aziende più inquinanti. Il boicottaggio è una forma di pressione collettiva già efficace altrove: in Croazia ha portato alla calmierazione dei prezzi. La GDO è un settore potente e poco trasparente: mentre agricoltori e famiglie pagano la crisi climatica, i colossi del commercio aumentano i profitti. Boicottarli significa rompere questo meccanismo, rendere visibile un’ingiustizia strutturale e pretendere un cambiamento concreto. Il boicottaggio si affianca alla disobbedienza civile di Ultima Generazione: è uno strumento di massa, accessibile ed efficace. Inoltre, molte catene – come Carrefour e McDonald’s – sono complici dell’occupazione israeliana, sostenendo economicamente aziende coinvolte nella colonizzazione e offrendo aiuti all’esercito durante i bombardamenti su Gaza (Haaretz, 2023; Reuters, 2024). Non possiamo essere complici: i nostri consumi possono e devono essere una scelta politica.”