MONTE DI PROCIDA/ La dimissionaria Scotto a muso duro contro Santolillo
MONTE DI PROCIDA – Era la notte della conferma delle dimissioni e dell’uscita ufficiale dalla maggioranza consiliare da parte dell’ex assessore Melania Scotto. E così è stato. Nell’assise non sono mancati i colpi di scena con il sindaco Santolillo che ha già nominato il sostituto della Scotto. Andiamo con ordine. A prendere la parola è subito la dimissionaria Scotto che conferma le dimissioni dalla Giunta Comunale e si dichiara consigliere indipendente nell’assise comunale. In risposta alla decisione della Scotto di uscire dalla maggioranza, il sindaco Santolillo recupera un’altra consigliera, Daniela Scotto di Carlo, anch’essa con “il mal di pancia” e le affida le deleghe lasciate libere da Melania Scotto.
LA RISPOSTA DEL SINDACO – “Sono amareggiato della scelta di Melania di dimettersi. Spero che in questa nuova posizione da consigliera indipendente possa portare, comunque, beneficio alla comuna montese nel rispetto del mandato elettorale. E’ stato sempre detto che Monte di Procida è un paziente da curare e noi lo stiamo facendo, anche se in maniera lenta, ma lo stiamo facendo. Nei prossimi mesi ve ne accorgerete. In sostituzione di Melania ho deciso di nominare la consigliera Scotto di Carlo come assessora a cui affiderò tutte le deleghe che aveva Melania. Auguro ad entrambe un buon lavoro”.
L’ATTACCO DI MELANIA – “Ho deciso di dimettermi dalla carica di Assessore e di dichiararmi Consigliere indipendente. Un gesto di responsabilità civile e politica. Avrei potuto scegliere la strada più semplice: restare, percepire lo stipendio e limitarmi alla gestione ordinaria. Ma non è per questo che mi sono candidata. Non mi sono candidata per occupare un ruolo, ma per la promessa di cambiare e migliorare la nostra città. Oggi sento il dovere di guardare Monte di Procida con gli occhi della nostra gente. Una città che vive una fase complessa, fatta di rallentamenti, incertezze, difficoltà operative e comunicative. Ho cercato di garantire servizi essenziali con dedizione, occupandomi personalmente – quando necessario – di interventi legati alla manutenzione ordinaria, alle scuole, ai materiali per i tirocinanti del Programma GOL. Ho riscontrato l’assenza di una visione comune; una gestione frammentata delle responsabilità e una difficoltà costante nel coordinamento, nella comunicazione e nel procedere in modo unitario. Non siamo stati capaci più volte e in più occasioni di indirizzare il cittadino: al rispetto della raccolta differenziata, al rispetto degli iter procedurali. Mentre i problemi del paese restano irrisolti. Questi elementi, sommati, producono un effetto che la città avverte: un senso di stallo e di distanza tra ciò che è stato promesso e ciò che è stato realmente avviato. Le mie dimissioni sono un atto concreto: voglio esserci ma non voglio percepire uno stipendio per portare avanti qualcosa che non è quello che è stato promesso. Dobbiamo fare meglio. È inutile discutere su mail e orari; dobbiamo prendere atto dello stato in cui versa il paese. Un paese che non si sente tutelato, non si sente al sicuro, valorizzato. La nostra comunità non ha votato per le singole persone: ha votato un Programma elettorale. E se è vero che sono trascorsi “solo” 18 mesi, è altrettanto vero che avremmo potuto imprimere una maggiore accelerazione, anche a costo zero. Cito un solo esempio, tra tanti: la voce del programma dedicata all’“Identità di quartiere”. Dovevamo ricostruire la vicinanza con il territorio Da quanto manchiamo, insieme, in un quartiere? Da quando è terminata la campagna elettorale. Per quanto riguarda le mie deleghe, riconosco che in diverse occasioni non è stato possibile. Non è stato possibile operare al massimo delle potenzialità, per motivi che non dipendono dalla mia volontà né dal mio impegno. Il mio gesto non è una resa, ma un monito chiaro: il mandato ricevuto dai cittadini non è per la gestione del potere, ma per il rispetto del programma. Finché l’Amministrazione sarà paralizzata dall’interno, la città non potrà ripartire. Ma di una cosa sono certa: questo mio allontanamento dal gruppo genererà un assestamento interno. Rasserenerà gli animi. Recupererà una consigliera a cui auguro un proficuo lavoro. Dal canto mio, da Consigliere indipendente, garantisco massima collaborazione istituzionale e un impegno leale, trasparente, vigile. Continuerò a servire la città con la stessa dedizione, rispondendo unicamente a ciò che ho promesso ai cittadini. Spero che questo sacrificio contribuisca a riaprire gli occhi, a rimettere al centro l’ascolto e il bene comune, e a far ripartire – finalmente – Monte di Procida”.



























