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MONTE DI PROCIDA/ A Villa Matarese si sceglie il “Re Casatiello”

MONTE DI PROCIDA/ A Villa Matarese si sceglie il “Re Casatiello”
  • Pubblicato24 Marzo 2016

casatiello-dolce-1MONTE DI PROCIDA – La comunità montese si sfida a “fette” di Casatiello. E’ questa l’iniziativa promossa dal Comune di Monte di Procida di concerto col comitato “O’ Mast’Casatiello” in programma per sabato 26 marzo. La competizione si svolgerà presso la dimora gentilizia di Villa Matarese, in via Filomarino, a partire dalle ore 18. In caso di pioggia, invece, pasticceri amatoriali ed assaggiatori si incontreranno al Laboratorio delle Arti sito in via Torrione.

PROMUOVERE LA DE.C.O. – Che Pasqua sarebbe senza il Casatiello? L’evento all’insegna dell’ “homemade” intende promuovere una delle specialità nostrane che proprio non può mancare sulla tavola pasquale: il casatiello, simbolo culinario della Pasqua. Da qui il titolo scelto per la gara: “Re Casatiello”, al fine di ottenere, per il tipico dolce montese, la De.C.O. (Denominazione Comunale d’Origine).

casatielloIL REGOLAMENTO – Alla manifestazione i partecipanti potranno essere contemporaneamente concorrenti e giurati. «Assaggeremo insieme le prelibatezze proposte e ripercorreremo insieme le fasi della lunga preparazione, della lievitatura e della meticolosa scienza della cottura – spiegano gli organizzatori – I casatielli saranno votati anonimamente con un apposito modulo a disposizione di tutti; saranno inoltre assaggiati e valutati senza sapere il nome del concorrente (chef) di cui sarà svelato il nome alla conclusione degli assaggi». Presenzierà l’evento con l’ausilio di diaporama e filmati la “chef” montese Liliana Scotto di Perta. Sul sito istituzionale dell’Ente sono disponibili tutte le informazioni relative alla competizione.

i-casatielli-dolciLE ORIGINI DEL CASATIELLO –Il casatiello dolce, preparato con uova, zucchero, strutto e glassa, e decorata in superficie con confetti colorati (in lingua napoletana ‘diavulilli’) risale almeno al Seicento, come testimonia anche Giambattista Basile nella sua fiaba “La gatta Cenerentola” e, nella fattispecie, nei versi in cui, durante i festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla dalla scarpetta smarrita, ci si domanda da dove provenissero “tante casatielle”, così tanti che avrebbe potuto mangiare un esercito formato. Ebbene sì, perché dal casatiello possono ricavarsi tante porzioni e per tradizione, ciò che avanza, viene consumato nel lunedì di Pasquetta o nei giorni successivi, utilizzato con un pizzico di fantasia in cucina.