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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

Maltrattavano anziani in una casa di cura: 45enne di Pozzuoli finisce ai domiciliari

Maltrattavano anziani in una casa di cura: 45enne di Pozzuoli finisce ai domiciliari
  • Pubblicato29 Giugno 2023

POZZUOLI – Dopo 21 giorni trascorsi nel carcere di Poggioreale è finito agli arresti domiciliari Marco Marzano, 45 anni, di Pozzuoli, uno dei sette operatori arrestati per maltrattamenti ai danni degli anziani pazienti della casa di riposo per anziani “Nonna Rosa” di Corso Vittorio Emanuele. Nella giornata di oggi il Tribunale del Riesame ha confermato le misure cautelari eseguite l’8 giugno scorso dai carabinieri della compagnia Napoli Centro che ha disposto, per i tre in carcere, i domiciliari in quanto tutti incensurati.

LA VICENDA – «Ti taglio la lingua», «Ti spezzo le mani». Poi schiaffi, spintoni, pizzichi e minacce ai danni di un’anziana ultraottantenne, paziente di una casa di riposo. L’autore dei maltrattamenti, secondo la Procura di Napoli, sarebbe stato il puteolano Marco Marzano, Insieme a lui finirono in manette il 52enne Gennaro Postiglione di Scampia e Grazia Rocco, 35enne di Arzano. Gli altri quattro, ancora agli arresti domiciliari sono Rosa Mascetta, 23enne di Arzano; Simona Cimmarosa, 34enne di Casalnuovo (unica assunta regolarmente nella struttura); Aniello Robilotta, 31enne di Mugnano; Caterina Fornaro, 58enne di Cercola; mentre è indagata a piede libero la psicologa che dirigeva il centro, la rappresentante legale Valentina De Maio, 43 anni.

LE INDAGINI – A Marzano &C. si era giunti attraverso una meticolosa attività di indagine svolta attraverso intercettazioni ambientali e supportata dunque da video e audio che hanno consegnato agli inquirenti le violenze perpetrate ai danni degli anziani ospiti della struttura, uomini e donne di età compresa tra gli ottanta e i cento anni. Proprio a una donna che aveva da poco festeggiato uno dei sette, dopo continue vessazioni, aveva provocato uno sconforto tale da costringerla a piangere e imprecare l’aiuto della sua «mammina». Un crudele spaccato di una marcia gestione del sistema di assistenza -stando a quanto è emerso dalle 472 pagine dell’ordinanza a firma del Gip di Napoli Ivana Salvatore- venuto fuori da un esposto da parte di un OSS della struttura che ha permesso di scoperchiare il “vaso di pandora”