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Lotta agli scarichi abusivi, denunce e sequestri sul litorale domizio-flegreo

Lotta agli scarichi abusivi, denunce e sequestri sul litorale domizio-flegreo
  • Pubblicato26 Luglio 2021

POZZUOLI – Ben 36 cantieri nautici controllati, 28 persone denunciate, 22 scarichi abusivi individuati e 13 sequestri. Questo il bilancio delle operazioni messe in campo negli ultimi due mesi dai carabinieri del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari che hanno intrapreso, senza interruzioni, una complessa e incessante campagna di controlli, anche con l’ausilio di droni, tesi a reprimere fenomeni di abbandono di rifiuti, nonché di illeciti sversamenti da parte di imprese operanti nelle aree del litorale domizio-flegreo. Nel corso di queste attività, i carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli con il dipendente Nucleo Operativo Ecologico di Napoli e del Gruppo Carabinieri Forestali di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Ambiente -, hanno compiuto un importante sforzo coordinato e congiunto, finalizzato ad accertare e porre un freno, con la stagione estiva, alle cause dell’inquinamento del litorale marino. I due reparti, supportati dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’Arma territoriale, con l’aggiunta della sua componente navale e subacquea, lungo il litorale domizio–flegreo (Bacoli, Licola, Pozzuoli, Giugliano in Campania) e presso il porto di Napoli, hanno sequestrato scarichi abusivi, rifiuti da attività di rimeggio, impianti e apparecchiature, nonché alcune aree di cantiere, utilizzate quale sito di stoccaggio illecito di rifiuti.

L’ESTORSIONE AL CANTIERE NAUTICO – Proprio nel corso di uno dei controlli presso un cantiere nautico di Licola, a Pozzuoli, i militari del NOE di Napoli hanno acquisito notizia di un’estorsione subita dal titolare, nel mese di dicembre 2020, a ridosso delle festività natalizie da parte di tre uomini, tutti vicini ad ambienti legati al clan Longobardi – Beneduce, egemone in area flegrea. Una richiesta estorsiva di 2000 euro da destinare alle famiglie dei detenuti, a fronte della quale, in esito alle pressioni e intimidazioni ricevute, l’imprenditore aveva versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la “protezione” del sodalizio criminale. Lo scorso 18 giugno, a seguito delle successive indagini condotte dallo stesso Reparto Speciale e della Compagnia di Pozzuoli, sono stati notificati tre provvedimenti cautelari restrittivi a tre uomini. Si tratta di Roberto Del Sole, 35enne e Luigi Sannino, classe 1982, che sono stati rinchiusi nel carcere napoletano di Poggioreale. Sannino era già detenuto per altri reati. Per D.S.V.E., classe 1993, è scattata la misura di divieto di dimora nella Regione Campania. Fondamentale, inoltre, il lavoro svolto dai militari del NOE Napoli in due tra i più grandi cantieri navali della città di Napoli, che ha condotto in particolare a localizzare almeno tre condotte, al momento del controllo non attive, confluenti nello specchio di mare portuale, sulle quali sono in corso approfondimenti investigativi, al fine di individuarne la riconducibilità e la tipologia dello scarico riversato nell’acque.