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LICOLA/ Mister Magic World ammazzato nella “terra di nessuno”

LICOLA/ Mister Magic World ammazzato nella “terra di nessuno”
  • Pubblicato16 Luglio 2014

di Gennaro Del Giudice

Omicidio proprietario Magic World
A terra il corpo senza vita del proprietario del Magic World

POZZUOLI – Nel vicoletto di campagna, in un cespuglio ai margini della strada non asfaltata, c’è il corpo senza vita di Cesare Basile. Il silenzio di un’afosa giornata di metà luglio è rotto dalle urla di disperazione del fratello del fondatore del più grande parco acquatico del meridione d’Italia «Non è possibile, non è possibile. Noi abbiamo aiutato e prestato soldi a tanta gente. Non è possibile morire così». I Basile sono persone perbene – esclama un uomo mentre assiste ai rilievi della Scientifica che si muove intorno al corpo di Cesare, ucciso con tre colpi alla testa e uno al collo sparati da distanza ravvicinata da una calibro 22. Così è morto il 68enne imprenditore, il cui cadavere è stato trovato tra le sterpaglie a ridosso della via Domitiana.

 

IL VICOLO DELLA MORTE – L’ingresso è a circa centocinquanta metri dal ristorante Di Francia, pochi metri dopo sulla sinistra c’è il secondo incrocio che porta a Licola Mare. La strada sia di notte che di giorno è battuta da prostitute di colore protette dalle “madame” che appena scorgono un’ auto della Polizia scappano rifugiandosi dietro le canne di bambù dove di solito portano i loro clienti. Spettacoli visibili ad ogni ora del giorno in questo tratto di strada estrema periferia dei comuni di Pozzuoli e Giugliano, da sempre “terra di nessuno”. Proprio lì dietro, ad una cinquantina di metri a metà della stradina di terreno, Basile è stato ucciso, ironia della sorte, proprio accanto a un luogo di divertimento: un parco con laghetto artificiale, gazebo, barbecue e giostrine, dove nelle giornate di sole le famiglie si recano per un pic-nic. E ieri, mentre auto della polizia, uomini della scientifica, polizia mortuaria, giornalisti e curiosi che sfilavano, dalla riva del laghetto qualche mamma, tenendo per mano il proprio figli, si affacciava sulla triste scena del delitto.