L’ALLARME/ Per i sindacati “C’è rischio di rivolta sociale”


IL CASO – L’SOS arriva dai sindacati, che alzano il livello di guardia davanti alla crisi che sta colpendo il paese e che si ripercuote in particolar modo sulla Regione Campania. Una situazione di crisi che per i sindacati ha raggiunto “ormai i limiti di guardia” e che potrebbe sfociare “nella rivolta sociale”. Un SOS lanciato, in una nota congiunta, questa mattina dai segretari generali di Cgil, Franco Tavella, Cisl, Lina Lucci, Uil, Anna Rea e Ugl Campania, Vincenzo Femiano che pongono l’accento sulla situazione debitoria generale.
L’ALLARME – «L’indebitamento ha raggiunto cifre impensabili, oltre 15 miliardi di euro – affermano – Il mancato pagamento alle imprese creditrici dell’amministrazione sta mettendo in ginocchio centinaia d’imprese con drammatiche conseguenza sull’occupazione. Lo stesso contratto Campania, sottoscritto pochi mesi fa con tanta speranza, rischia di naufragare a fronte dell’aggravarsi della situazione economica della regione e dell’inerzia delle istituzioni locali. – Per i sindacati, la sanità, i trasporti, il comparto della forestazione, il sistema delle partecipate sono solo le situazioni più evidenti. – A queste vanno aggiunte la crisi dell’apparato industriale e, più in generale, la flessione degli investimenti e dei consumi. L’aumento della tensione, in particolare nella città di Napoli, può sfociare nella rivolta sociale e in comportamenti di violenza diffusa, difficili da controllare».
MARCO SIMEONE