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La rabbia dei commercianti di Bacoli: «La chiusura di via Cuma è un altro ostacolo allo sviluppo economico del territorio»

La rabbia dei commercianti di Bacoli: «La chiusura di via Cuma è un altro ostacolo allo sviluppo economico del territorio»
  • Pubblicato12 Febbraio 2021

BACOLI – «La chiusura di via Cuma, dal 15 febbraio al 16 aprile 2021, è un altro ostacolo allo sviluppo socio-economico del territorio, in un momento così delicato con la pandemia ancora in corso che già limita le ore di esercizio delle nostre attività». A scriverlo sono i commercianti di Bacoli che si sono fatti portavoce di una richiesta di sospensione o rimodulazione del provvedimento di chiusura al transito veicolare del tratto stradale compreso tra l’incrocio con la S.P. “Circumlago Fusaro” – via Spiaggia Romane e via Arco Felice Vecchio. La lettera degli esercenti bacolesi è stata indirizzata al sindaco Josi Gerardo Della Ragione; al primo cittadino di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia; al sindaco della Città Metropolitana, Luigi de Magistris e al prefetto di Napoli, Marco Valentini. «Con la chiusura i commercianti subiranno il danno delle merci invendute e per gli alimentaristi il deterioramento delle stesse, la perdita dell’avviamento commerciale, oltre il mancato reddito e alle spese fisse che sono soggetti a sostenere in questo intervallo forzato di chiusura (fitto, tributo spazzatura utenze)», sottolineano nel documento.

LA PROPOSTA – I commercianti di Bacoli chiedono che via Cuma non venga interdetta al traffico, ma che venga posta una limitazione alternata al senso di marcia per la viabilità degli autoveicoli con l’utilizzo di semafori temporanei. Ciò – secondo i promotori della petizione -darebbe l’opportunità alle attività commerciali e ai residenti di avere un disagio relativo solo per il periodo direttamente interessato alla fase dei lavori. I titolari delle attività commerciali non ci stanno alla chiusura del tratto stradale e annunciano: «In questo modo si dà l’opportunità alle attività di svolgere regolarmente la propria attività. In mancanza provvederemo a richiedere nelle sedi competenti il risarcimento danno».