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«Il sindaco parla di illegali a Bacoli? Ma se i parcheggi sono del comune…» Intervista a Russo, avvocato esperto di urbanistica

«Il sindaco parla di illegali a Bacoli? Ma se i parcheggi sono del comune…» Intervista a Russo, avvocato esperto di urbanistica
  • Pubblicato23 Giugno 2025

BACOLI – Parcheggi chiusi, PUC, disagi agli stabilimenti balneari di Miseno e Miliscola, le accuse del sindaco di Bacoli, la bocciatura dopo il ricorso al TAR e i nuovi scenari: intervista all’avvocato Amerigo Russo, del Foro di Napoli, cassazionista, esperto di urbanistica, già consigliere comunale della città di Bacoli ed, attualmente, anche Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Bacoli.

Avvocato, può spiegarci cosa sta succedendo? 

“La situazione è chiara. Ciò che sta accadendo, oggi, a Bacoli è diretta conseguenza dell’approvazione del PUC, avvenuta ad aprile 2024, da parte della precedente amministrazione comunale con Sindaco il dr. Josi Gerardo della Ragione. Infatti, il PUC, ossia il nuovo piano regolatore, nelle zone di Miseno e Miliscola non prevede l’esercizio autonomo delle attività di parcheggio. Quindi, in conseguenza di tale scelta di pianificazione urbanistica (che prevede per le suddette zone la destinazione a parco pubblico), a marzo del 2025, il Comune di Bacoli ha diffidato più di 20 operatori economici a non esercitare la predetta attività di parcheggio autonomo in quanto non più possibile in quelle zone. Al fine di mitigare l’assenza assoluta di parcheggi autonomi sulla zona di Miseno e Miliscola, il Sindaco ha dapprima interessato vanamente la Prefettura e, poi, ha deciso di adottare un avviso pubblico di “ISTITUZIONE DI AREE PER IL PARCHEGGIO TEMPORANEO AD USO PUBBLICO PER IL PERIODO GIUGNO – OTTOBRE 2025” recependo il Decreto Coesione, ossia un provvedimento straordinario, strumentale all’apertura di nuove aree di sosta temporanee. Però, tale Decreto Coesione non va in deroga alla destinazione urbanistica prefissata dal PUC (ossia non possono essere aperti nelle predette zone parcheggi autonomi) ed, oltretutto, per l’adesione allo stesso avviso pubblico è necessario il rilascio di vari pareri, la cui tempistica acquisitiva è molto lunga. Ad oggi, quindi, su via Lido Miliscola vi sono solo 70 stalli di sosta serventi tutte le attività balneari e ciò sta creando seri problemi per coloro i quali intendono usufruire delle strutture ivi presenti.” 

Quale è la situazione di parcheggi e stabilimenti balneari?

“Ad oggi, i parcheggi non posso fare altro che adeguarsi alle previsioni del PUC e, quindi, divenire pertinenziali alle strutture ricettive ivi presenti nella predetta zona. Non hanno più la possibilità di esercitare l’attività in forma autonoma in quanto ciò non è più possibile per una precisa scelta pianificatoria dell’amministrazione comunale. Invece, per quanto concerne gli stabilimenti balneari, l’amministrazione comunale ha deciso di prorogare le concessioni demaniali fino alla redazione del nuovo “Piano attuativo di utilizzazione del demanio marittimo” (PAD) allorquando, poi, ci saranno i bandi di gara. Ciò che è interessante sottolineare che l’amministrazione comunale abbia inteso prorogare, anche, le concessioni demaniali cantieristiche, ossia per comprendere, quelle presso l’area portuale di Baia, vero core business del Comune di Bacoli, benché tali concessioni siano scadute da tempo e non siano soggette alla normativa Bolkestein.”

Chi sono gli illegali a cui fa riferimento il Sindaco?

“Mi fa sorridere questa domanda. Perché non so a chi possa mai riferirsi il primo cittadino di Bacoli. Qualora dovesse riferirsi ai parcheggi presenti a Miseno e Miliscola, gli stessi non sono abusivi, ma sono stati, di fatto, chiusi per precisa scelta di pianificazione urbanistica del 2024 e non per altro, come del resto si evince dalla semplice lettura della diffida comunale del 21.3.25. Ma vi è di più! La maggior parte delle aree parcheggio sono di proprietà del CIC, ossia una società interamente di proprietà del Comune di Bacoli, ove il socio unico risulta essere proprio il Sindaco. Ebbene, il CIC, nel corso degli anni, ha concesso in locazione le predette aree a destinazione parcheggio, addirittura modificando unilateralmente la destinazione catastale, percependo, per tale destinazione, importanti canoni di locazione; poi, da aprile 2024, ossia da quando è stato approvato il PUC, presso tali aree non è più possibile esercitare l’attività di parcheggio, di cui al contratto di fitto, per precisa scelta del Sindaco ossia del proprietario del CIC. Un qualcosa di bizzarro e surreale; in definitiva, il Sindaco, quale socio unico del CIC, percepisce canoni di locazione esosi per contratti a destinazione parcheggio; invece, stesso il Sindaco, quale amministratore del Comune di Bacoli, diffida i medesimi parcheggi a non aprire perché ha approvato un Piano Regolatore ove è previsto che tali attività, di cui ai contratti di locazione, non si possano svolgere in forma autonoma. Tutto ciò non è coerente.”

Se il PUC ne prevede la sostituzione con aree verdi, perché si parla di abusi e abusivi?

“Questa è una domanda che mi stimola una valutazione non solo di natura giudica. Non so il motivo per il quale il Sindaco del Comune di Bacoli, da circa 3 mesi, ossia dalla data della diffida comunale, stia riferendo di parcheggi abusivi, parcheggi non regolari, di imprenditori evasori ed altro, evidenziando con forza che la colpa della non apertura degli stessi non sia sua, ma dei medesimi operatori economici.
In realtà, tali affermazioni del primo cittadino mi spiazzano, visto che i parcheggi autonomi non possono proprio regolarizzarsi per quanto detto in precedenza, ossia in seguito all’approvazione del PUC, l’esercizio dell’attività di parcheggio autonomo è divenuta impossibile in quanto non prevista nelle zone territoriali in questione, per precisa scelta comunale. Sembra quasi che il Sindaco non voglia assumersi le responsabilità e le conseguenze di una propria scelta politica e voglia far ricadere le “colpe” sui parcheggiatori, dicendo che gli stessi siano abusivi, irregolari e refrattari a sanare le proprie posizioni . Tutto ciò appare non condivisibile. Ripeto, la diffida comunale di non aprire i parcheggi attiene solo alla problematica di pianificazione urbanistica e nient’altro. Anzi, le parole del Primo cittadino di Bacoli mi hanno sbalordito, ancor di più, allorquando riferisce che la non apertura delle aree di sosta dipenda dalla presenza di vincoli paesaggistici e di tutele ambientali. Ciò non è assolutamente vero poichè l’unico documento ufficiale, di natura comunale, afferente la problematica parcheggi, è la medesima diffida del 21.03.25, altri provvedimenti non vi sono. Del resto, è errato evidenziare che la presenza dei vincoli paesaggistici e di forme di tutela ambientale sia incompatibile con l’esercizio di attività di parcheggio autonomo, visto che i due più importanti parcheggi comunali, ossia l’area di sosta mercatale a ridosso del Lago Miseno ed il cosiddetto parcheggio borbonico, sito a ridosso del Lago Fusaro, sono sottoposti ai medesimi vincoli ed alle medesime forme di tutela delle aree di Miseno e Miliscola. Peraltro, aggiungo che non mi risulta che entrambi i parcheggi comunali abbiano le autorizzazioni di natura ambientale (VinCa), di cui riferisce il primo cittadino di Bacoli. D’altronde, qualora tali forme di tutela ambientale dovessero esser di ostacolo all’esercizio dell’attività di parcheggio, non si comprenderebbe il comportamento del medesimo Sindaco che, da circa 6 anni guida la città di Bacoli, e non ha mai ritenuto di valorizzare, in tale periodo, la problematica di natura ambientale, considerata, anche, la circostanza che le convenzioni stipulate con i parcheggi autonomi, negli anni scorsi, riguardavano, esclusivamente, il profilo urbanistico e non di certo la problematica paesaggistica ed ambientale.”

Come va letto il provvedimento del TAR?

“Il provvedimento adottato il 18.6.25 dal TAR Campania Napoli di rigetto dell’istanza cautelare collegiale, presentata da alcuni operatori economici che avevano richiesto, appunto ai Giudici amministrativi, di adottare provvedimenti cautelari finalizzati a riaprire le aree di sosta in via emergenziale. Innanzitutto, devo premettere che non assisto tali operatori, quindi – anche per rispetto ai colleghi patrocinatori – limito la mia risposta solo in relazione all’approfondimento della suddetta decisione, che ho avuto modo di leggere. Ebbene, non si tratta di una sentenza di rigetto del ricorso, assolutamente, ma di ordinanza cautelare con la quale, come detto in precedenza, è stata rigettata, solo, la richiesta di sospensiva di riapertura delle aree di sosta per motivi emergenziali, rimandando al futuro merito la decisione sulla bontà del gravame, visto che il danno asseritamente paventato sarebbe di natura patrimoniale, quindi risarcibile in caso di futuro accoglimento del ricorso. Ciò che, però, si evince dalla decisone dei Giudici napoletani è una circostanza fondamentale, che ho già valorizzato in precedenza: anche per il TAR di Napoli, i parcheggi autonomi non possono esser aperti poiché vi è stata l’adozione del PUC; quindi, contrariamente a quanto afferma il Sindaco, non vi è alcun tipo di riferimento a vincoli paesaggistici e tutele ambientali. Anzi, il Tar sollecita il Comune ad adottare provvedimenti immediati, in coerenza con la pianificazione ivi esistente, al fine di fronteggiare la problematica viabilità. Immagino che il Tar faccia riferimento all’adozione ovvero all’aggiornamento del Piano Urbano Traffico in coerenza con il nuovo PUC, al fine di risolvere i costanti e gravosi problemi di mobilità urbana.”