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Il Rione Terra tra passato e presente: viaggio tra piazze e vicoli dell’antica rocca – Ecco la nuova toponomastica

Il Rione Terra tra passato e presente: viaggio tra piazze e vicoli dell’antica rocca – Ecco la nuova toponomastica
  • Pubblicato24 Giugno 2025

POZZUOLI – I luoghi della memoria puteolani da domani avranno nuovamente un nome e un’identità. Un ritorno al passato da proiettare nel futuro che mette al centro il Rione Terra, il quartiere più antico della città di Pozzuoli. Da qui è partita una certosina operazione di toponomastica finalizzata a rinominare quattordici, tra piazze e strade, con i nomi risalenti agli inizi del XX secolo. Il progetto è stato curato dalla Commissione per la Toponomastica del Comune di Pozzuoli, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Kyme e con il contributo artistico del Maestro Antonio Isabettini che domani mattina scopriranno le targhe affisse nei luoghi più suggestivi del borgo antico. Un viaggio a ritroso nel tempo partita con l’apposizione della prima targa con la dicitura “Via del Ponte”, nome dato all’ingresso principale che collega il centro storico e via Napoli con il Rione Terra. Seguirà “Largo Sedile di Porta”, lo spiazzo davanti a Palazzo Migliaresi, oggi sede di convegni e incontri; “Strada del Duomo”, viale che conduce alla chiesa di San Gelso e che ricalca il decumano romano che sorge a una profondità di tre metri.

(Margherita Perillo davanti alla sua abitazione)

LE STRADE – Un percorso che passa attraverso “Via San Procolo”, dedicata al martire santo patrono della città di Pozzuoli, angusta stradina il cui punto di maggiore larghezza non supera un metro e mezzo; “Vico Bocchefredde”, vicoletto di via San Procolo che, secondo una ricostruzione storica, prende il nome dal dialettale “vocca fredda” dovuto dall’esposizione costante al forte vento. Si passa poi a “Via Ripa”, che costeggia la ripa tufacea che divide il il rione dal mare, e a “Vicoletto Ripa” che rappresenta una diramazione della stradina principale da cui prende il nome. Il nuovo stradario del Rione Terra contempla anche “Angiporto Villanova”, secondo gli storici, nel ‘900 prese il nome da una villa appena realizzata che sorgeva proprio in quegli spazi; “Via Crocevia”, in quanto punto d’incontro tra più vicoli contraddistinto anche dal passaggio della via Crucis; “Vico De Leon Monsignor”, dedicato a colui che a metà del ‘600 invitò i più grandi pittori tra cui Artemisia Gentileschi; “Vico Santi Eutichete ed Acuzio”, in memoria dei due martiri che morirono insieme a San Gennaro e a San Procolo.

LA MEMORIA – Proseguendo nel viaggio attraverso la parte del Rione Terra che ha rivisto la luce dopo 40 anni di lavori si arriva a “Vico Sant’Artema” che affianca il Duomo dal lato del campanile, nome attribuito per ricordare la memoria di un altro martire puteolano; e infine a “Piazzetta San Liborio”, che prende il nome da una chiesa sconsacrata che si affaccia sul piazzale. Qui, tra le molteplici figure popolari che hanno contraddistinto la storia dell’antico quartiere, tutte accomunate da un soprannome, viveva Margherita Perillo detta “mussasciut”, fruttivendola del Rione Terra finita sulle prime pagine dei giornali dell’epoca durante lo sgombero del 1970: fu immortalata in ginocchio, in lacrime, a pregare davanti alla sua abitazione che di lì a poco avrebbe dovuto lasciare per sempre.