«I giovani e lo sport negato a Pozzuoli»
POZZUOLI – «Egregio Direttore,vorrei approfittare delle pagine del suo giornale per esporre una questione che mi sta molto a cuore. Le scrivo a nome di tutti i genitori e soprattutto di tutti i giovani atleti delle categorie Under 13, 14, 15, 17 e 19 del Rione Terra Volley, una bella realtà sportiva flegrea che oltre ad offrire ai nostri ragazzi opportunità di crescita sana dal punto di vista fisico, è un’altrettanto valida alternativa al richiamo della strada e all’alienazione del computer, cui i nostri figli sono peraltro costretti a causa della ben nota situazione della scuola. E’ indiscutibile che l’emergenza sanitaria causata dal Covid 19 abbia inevitabilmente e inesorabilmente cambiato le nostre vite, ma non tutti, forse, si rendono conto che a farne le spese maggiori sono proprio i giovani e gli adolescenti. Ed è proprio a causa dell’emergenza che ad oggi il Rione Terra Volley si trova nell’impossibilità di operare nelle palestre scolastiche cittadine, costringendo di fatto noi genitori e i nostri ragazzi a raggiungere una palestra privata, dove grazie all’impegno e alla dedizione del Nostro Presidente Giovanni Coratella, senza alcun onere aggiunto per le nostre famiglie, i nostri giovani si stanno allenando. Mi chiedo: perché nello sport, a seconda delle discipline, si usano due pesi e due misure? La pallavolo è una bellissima realtà. Non lasciateci da soli. Se entro la fine del mese non si riuscirà a ritornare ad allenarsi nelle palestre concesse dalle scuole puteolane, il vivaio del Rione Terra Volley dovrà dire addio ai suoi sogni. Sono i nostri ragazzi. I nostri figli. Figli della nostra terra. Lo sport, soprattutto quello sano, è un’importante palestra di vita.» (Maria Elena Varriale)