Giovane gambizzato a Pozzuoli, cade l’aggravante mafiosa per De Mari: concessi i domiciliari
POZZUOLI – È caduta l’aggravante mafiosa e a Giuseppe De Mari (nella foto ndr) sono stati concessi i domiciliari. Lo ha stabilito la terza sezione Gip del Tribunale di Napoli che ha disposto la scarcerazione e l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti del 25enne di Pozzuoli, condannato a 3 anni e a 4 mesi, pena epurata anche dell’aggravante del metodo mafioso. Il giovane, assistito dagli avvocati Leopoldo Perone e Diego di Bonito, fu arrestato ad agosto scorso. Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti fu emesso nell’ambito dell’indagine relativa al ferimento di un 27enne – Giuseppe Razzano – che, alle 3 del mattino del 14 agosto, mentre si trovava alla guida della sua autovettura, fu avvicinato da una moto con in sella due persone. Una avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco all’esterno dell’ex complesso ‘Damiani’, ferendolo alle gambe. Secondo le indagini dei militari dell’Arma, a partecipare al raid sarebbe stato anche De Mari, ritenuto vicino al clan Longobardi-Beneduce, cosca egemone sul territorio di Pozzuoli. Aggravante del metodo mafioso, prevista dall’articolo 7, venuta poi meno durante il procedimento penale. Per De Mari, che risponde di lesioni, il giudice ha disposto infatti la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella dei domiciliari.