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Eruzione Vesuvio, a rischio anche l’area flegrea: 500mila persone da evacuare

Eruzione Vesuvio, a rischio anche l’area flegrea: 500mila persone da evacuare
  • Pubblicato3 Settembre 2018
Immagini d’archivio dell’Unità sulla diaspora dei puteolani durante il bradisismo che colpi Pozzuoli

POZZUOLI – Sono numeri impressionanti quelli che emergono dai piani di evacuazione dei comuni che ricadono sia nella zona rossa che nelle zone gialle, dove l’emergenza sarebbe più contenuta. Prevista, in caso di eruzione del Vesuvio, la mobilitazione di 700mila persone alle pendici del vulcano e di altre 500mila nell’area a ridosso di Pozzuoli. «E’ chiaro che accanto a queste persone altre si muoveranno informa autonoma, anche ben prima che si arrivi all’emergenza piena – spiega il capo dipartimento della Protezione Civile regionale campana, Raffaele Pinto – e noi contiamo di spostare in forma assistita il 50%
della popolazione». I piani, sia per i Campi Flegrei, sia per l’area vesuviana, prevedono l’accompagnamento in aree di raccolta, nelle quali gli sfollati saranno accolti e gestiti dalla protezione civile delle regioni che li ospiteranno per il periodo di emergenza. «Per i Campi flegrei – aggiunge Pinto – abbiamo intenzione di realizzare una grande esercitazione entro il prossimo anno. Non sappiamo quante persone coinvolgeremo, perché tutto dipende dalle adesioni dei comuni, che dovranno segnalarci magari qualche quartiere che andrebbe tenuto sotto osservazione per questioni di viabilità o di particolare densità abitativa».

Un’immagine del vulcano Vesuvio

CONGRESSO A NAPOLI – Una sezione specifica del decimo congresso internazionale “Cities on Volcanoes” in corso a Napoli sarà dedicata proprio all’esame della situazione nelle due aree a rischio vulcanico. «Non sappiamo quando potrebbe verificarsi un’eruzione – spiega il presidente di Ingv, Carlo Doglioni – ma sappiamo che ci sarà. Le fasi geologiche spesso superano la vita del singolo, ma è nostro compito di ricercatori lavorare per avere precursori sempre più affidabili nell’attività di monitoraggio».

Il sindaco di Pozzuoli al convegno che si è tenuto a Napoli

IN ARRIVO 180 ESPERTI – Pozzuoli ospiterà circa 180 esperti di vulcanologia provenienti da tutto il mondo che potranno osservare da vicino i luoghi più significativi della città. Il “viaggio sul campo” (Field Trip) è previsto nell’ambito del congresso scientifico internazionale “Cities on Volcanoes” che si tiene in questi giorni alla Mostra d’Oltremare di Napoli, un appuntamento che ogni anno, in parti diverse del mondo, spiega le attività scientifiche riguardanti i vulcani e la convivenza con le popolazioni che vivono in queste aree. Scienziati, vulcanologi, fisici e geofisici giungeranno a Pozzuoli mercoledì 5 settembre e visiteranno,  a partire dalle 11:45, Montenuovo, il Serapeo e il Rione Terra. Qui, al termine dell’itinerario, alle 16:30, nella sala comunale di Palazzo Migliaresi, parteciperanno ad una conferenza sulle attività messe in campo dall’amministrazione in materia di protezione civile e sul rapporto della città con il bradisisma e la caldera dei Campi Flegrei.

LA CONVIVENZA – «Convivere con una terra vulcanica è possibile, grazie alla conoscenza del territorio, allo sviluppo delle pianificazioni di emergenza e alla memoria. Ma soprattutto grazie all’unione dei cittadini, della comunità scientifica, delle istituzioni e della Protezione Civile», ha detto il sindaco Vincenzo Figliolia che questa mattina è intervenuto alla Mostra d’Oltremare all’incontro di presentazione del congresso scientifico internazionale. “Il Comune di Pozzuoli è partner di questo percorso e insieme ad INGV, Osservatorio Vesuviano, Dipartimento della Protezione Civile e alla Regione Campania ospiterà presso il Rione Terra due importanti tappe del Congresso”. Sabato 8 settembre è infatti previsto, sempre al Rione Terra, un altro appuntamento: il workshop W10 che ha per tema la previsione delle eruzioni e l’allerta nelle aree dei vulcani dalla lunga quiescenza.